Studiare le nuvole e gli aerosol per approfondire il loro ruolo nel riflettere e trattenere la luce solare, influenzando le temperature dell’atmosfera terrestre: è questo il fulcro di EarthCare, missione nata dalla collaborazione tra l’Esa e l’agenzia spaziale giapponese Jaxa, che è pronta per essere pienamente attiva. Il satellite, infatti, alla fine del 2024 ha terminato positivamente la fase di commissioning, ovvero una serie di test per verificarne il comportamento in orbita: durante questo periodo EarthCare ha comunque raccolto dati di grande rilievo, offrendo al team di tecnici e scienziati che lo segue un promettente assaggio delle sue capacità.
Superata con successo la fase di test, EarthCare sarà quindi in grado di fornire un valido contributo al monitoraggio del cambiamento climatico con i suoi 4 strumenti scientifici all’avanguardia; tra essi ricordiamo Atlid (Atmospheric Lidar), il cui trasmettitore laser è stato realizzato da Leonardo, grazie anche al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. Gli altri 3 strumenti sono: Cpr (Cloud Profiling Radar), un radar per tracciare l’identikit delle nuvole, fornito dalla Jaxa; Msi (Multi-Spectral Imager), un imager multispettrale che fornisce un’ampia panoramica in lunghezze d’onda multiple; infine, Bbr (Broad-Band Radiometer), un radiometro a banda larga per misurare la radiazione solare riflessa e quella proveniente dalla Terra.
Appena entrato nella vita operativa, EarthCare si è subito dato da fare, monitorando la situazione degli incendi che dal 7 gennaio affliggono la California: il 9 gennaio il suo lidar ha raccolto dati relativi allo strato di fumo che i venti stavano trasportando dalla zona costiera verso la superficie dell’Oceano Pacifico (immagine in basso). Il fumo, infatti, rientra nella categoria degli aerosol, ovvero sottili particelle solide o liquide che si trovano in sospensione nell’atmosfera: queste particelle, oltre a essere nocive per la salute, incidono anche sul clima della Terra. La loro azione può essere diretta e indiretta: il primo caso si verifica quando riflettono e assorbono la radiazione solare in entrata e intrappolano quella in uscita, mentre il secondo riguarda il loro ruolo – particolarmente insidioso – nella formazione delle nuvole.
Le informazioni acquisite per questa immagine fanno parte della prima tornata di dati (Level 1) messi a disposizione della collettività sui siti Esa Online Data Dissemination ed Esa Earth Online. Da marzo in poi cominceranno a essere disponibili i dati Level 2.
In alto: il satellite EarthCare in azione (Crediti: Esa/Atg Medialab)
In basso: lo strato di fumo degli incendi di Los Angeles monitorato da EarthCare (Crediti: Esa)