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Aria secca, precipitazioni ridotte al minimo e venti che soffiano a oltre 160 chilometri orari: è questo il tragico mix alla base degli incendi che da un paio di giorni stanno infuriando nei dintorni di Los Angeles con conseguenze devastanti per i residenti e l’ambiente. Per precauzione è stato chiuso anche il Jet Propulsion Laboratory della Nasa, situato appena a nord della città.

Il fronte del fuoco e le dense colonne di fumo non sono sfuggiti allo sguardo di alcuni satelliti dedicati all’osservazione della Terra. I primi a inquadrare la zona in cui ha preso il via uno degli incendi sono stati i Sentinel-2 del programma europeo Copernicus, che hanno osservato l’area nei pressi di Santa Monica alle 10:36 locali del 7 gennaio. La foto in alto, realizzata con i dati dei Sentinel, è stata processata come un’immagine composita in falsi colori che combina le tinte reali con le bande infrarosse a onde corte dell’imager multispettrale della missione.

L’evoluzione della situazione è stata monitorata dal satellite Aqua della Nasa, tramite il suo spettrometro Modis (Moderate Resolution Imaging Specrtoradiometer) che ha acquisito l’immagine in basso. Dopo una giornata, il fuoco si è spostato verso l’autostrada che si snoda lungo la costa del Pacifico, distruggendo un territorio di oltre 44 chilometri quadrati.

Anche i satelliti dell’agenzia statunitense Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno dato il loro contributo al monitoraggio: a entrare in azione sono stati i satelliti geostazionari Goes (Geostationary Operational Environmental Satellite) e quelli in orbita polare Jpss (Joint Polar Satellite System). I due tipi di satelliti, che orbitano intorno alla Terra ad altezze differenti, hanno impiegato diversi filtri e bande spettrali per acquisire immagini che hanno documentato – quasi in tempo reale – la direzione dei venti nonché il movimento e la diffusione delle fiamme e del fumo.

Anche in questo caso la tecnologia spaziale ha fatto la differenza: contando su un punto di vista privilegiato, i satelliti hanno fornito dati fondamentali e attendibili ai vigili del fuoco e ai soccorritori che altrimenti avrebbero dovuto fare assegnamento su informazioni frammentarie raccolte in loco.

In alto: l’area di Santa Monica osservata dai Sentinel-2 (Crediti: contiene dati Copernicus Sentinel modificati 2025, processati da Esa)

In basso: il fumo si protende verso l’oceano nell’immagine del satellite Aqua (Crediti: Nasa Earth Observatory, Wanmei Liang – dati di Modis, Eosdis Lance, Gibs/Worldview e dati Copernicus Sentinel modificati processati da Esa)

La situazione monitorata dal satellite Aqua