L’India prosegue le sue attività spaziali a pieno ritmo nell’ambito del volo umano, rafforzando ulteriormente le misure di sicurezza per gli astronauti e intensificando i test sui sistemi di volo: per questi motivi, il colosso asiatico ha deciso di procrastinare di circa un anno il debutto della missione dimostrativa Gaganyaan. Il lancio di Gaganyaan (‘veicolo celeste’ in sanscrito), quindi, avverrà non prima del 2026 dopo una serie di prove di volo senza equipaggio che inizieranno il prossimo dicembre. In tempi recenti l’agenzia spaziale indiana Isro ha già condotto altri test di primaria importanza, tra cui quelli riguardanti i sistemi di fuga in situazioni di emergenza e le procedure di recupero della capsula.
L’imminente volo di prova senza astronauti era stato inizialmente programmato per il 2020 ma l’attività si era fermata a causa della pandemia. Ora il test, chiamato G1, potrà svolgersi senza problemi ed è mirato a sperimentare l’intero viaggio, compreso il rientro in condizioni di sicurezza nella Baia del Bengala; G1 avrà a bordo Vyomitra (‘amico spaziale’ in sanscrito), un robot umanoide che servirà a validare la procedura di volo.
Dopo G1 ci saranno altri tre voli di prova, di cui l’ultimo è stato aggiunto di recente grazie a un ulteriore finanziamento del governo indiano. Il primo volo con astronauti, designato con la sigla H1 e previsto appunto nel 2026, avrà a bordo una o due persone e raggiungerà la bassa orbita terrestre a circa 400 chilometri.
Uno dei componenti del futuro equipaggio di H1, Shubhanshu Shukla, sta effettuando un addestramento specifico a Houston presso Axiom Space in vista di una missione di due settimane sulla Stazione Spaziale. Shukla, infatti, farà parte della missione Ax-4 che dovrebbe prendere il via nella primavera del 2025 e che sarà guidata da Peggy Whitson, ex astronauta Nasa. Se il volo di H1 avrà successo, l’India entrerà a far parte della ristretta cerchia di nazioni che hanno lanciato indipendentemente i loro astronauti nello spazio e al momento annovera Stai Uniti, Russia e Cina.
In alto: il lanciatore LVM3 che porterà in orbita la missione di test G1 (Crediti: Isro)