Test di successo per l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (isro) che ha sperimentato il sistema di fuga di emergenza per futuri lanci con equipaggio.
La prova ha dimostrato la capacità di trasportare in sicurezza un equipaggio lontano dal veicolo di lancio in caso di eventuali emergenze.

Un successo che rappresenta un passaggio fondamentale verso una capacità di volo indipendente per l’India, che punta a lanciare la sua prima missione di volo umano nel 2025, attraverso il programma spaziale Gaganyaan. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario prima superare gli ulteriori tre test previsti per il 2024.

Questo primo test del sistema di fuga di emergenza è andato in scena il 21 ottobre. Dal Satish Dhawan Space Center è decollato il TV-D1, un veicolo di prova senza equipaggio; 61 secondi dopo il lancio, il sistema di fuga di emergenza, il Crew Escape System (Ces), si è separato a un’altitudine di circa 12  km lanciandosi a una velocità poco superiore a quella del suono, per allontanarsi così dal razzo.

Pochi secondi dopo e a un’altitudine di circa 17 km, si è succeduta la separazione del modulo destinato all’equipaggio, il Crew Module, con una espulsione avvenuta a 550 km/h.

La caduta del modulo è stata rallentata quindi da un paracadute ausiliario, fino al raggiungimento di un’altitudine di 2,5 km. A questo punto, si è aperto il paracadute principale con cui il modulo è infine sceso dolcemente in mare. Il suo recupero è avvenuto nel Golfo del Bengala, a circa 10 km dall’isola di Sriharikota.

Questo splashdown di successo aumenta così l’ambizione dell’India ad arrivare a una futura missione con un equipaggio, che porterebbe il Paese a diventare, così, la quarta nazione al Mondo, dopo Russia, Stati Uniti e Cina, a garantirsi una capacità di volo umano indipendente.

Il superamento di questo test segue il conseguimento di altri importanti obiettivi per l’India dello spazio.
Lo scorso 23 agosto, con la missione Chandrayaan-3, l’India è riuscita nella storica impresa di effettuare un allunaggio morbido  diventando così ufficialmente il quarto paese ad aver inviato con successo una sonda sul nostro satellite. Pochi giorni dopo, il 2 settembre, è stato invece lanciato Aditya-L1, il primo osservatorio solare indiano, destinato a raggiungere il punto Lagrange 1 per orbitare attorno al Sole e studiarlo a una distanza di 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.

 

Immagine: Il decollo del veicolo di prova TV-D1 che trasporta il modulo di equipaggio per il test del sistema di fuga in caso di emergenza, sperimentato con successo da Isro lo scorso 21 ottobre 2023. Crediti: Isro