La navicella Orion che riporterà l’uomo sulla Luna verrà guidata per la prima volta da astronauti durante Artemis II.
Il secondo volo di prova del programma lunare di Nasa è previsto per l’anno prossimo e includerà un test chiave chiamato dimostrazione delle operazioni di prossimità, in cui l’equipaggio comanderà manualmente nello spazio la navicella Orion.
Il test durerà circa 70 minuti e verrà affrontato dall’equipaggio circa tre ore dopo l’inizio della missione.
Le prime manovre manuali della navicella Orion
Una volta raggiunta l’orbita terrestre alta e avvenuta la separazione con Orion, lo stadio superiore del razzo Space Launch System fungerà come punto di riferimento per il test di guida.
Nello specifico, sullo stadio chiamato Interim cryogenic propulsion stage (Icps) si troverà un bersaglio di circa due metri che verrà utilizzato per valutare le manovre di Orion con gli astronauti ai comandi.
Mentre la navicella e il suo equipaggio si allontaneranno dal secondo stadio, Orion si girerà verso di esso arrestandosi a circa 90 metri di distanza. Sarà solo allora che l’equipaggio prenderà il controllo della navicella tramite i comandi manuali traslazionali e rotazionali: dapprima verranno eseguiti movimenti molto piccoli per assicurarsi che Orion risponda come previsto.
Successivamente, l’equipaggio guiderà molto lentamente Orion fino a circa 9 metri dallo stadio.
Sulla parte superiore di quest’ultimo si troverà un bersaglio simile a quello utilizzato per guidare l’attracco dei veicoli spaziali in visita alla Stazione Spaziale Internazionale.
«L’equipaggio vedrà il bersaglio utilizzando una telecamera per il tracking montata all’interno della finestra del portello di aggancio per vedere quanto sono allineati con il bersaglio montato sull’Icps – afferma Brian Anderson, responsabile delle operazioni di rendezvous, prossimità e aggancio della navicella nell’ambito del programma Orion presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston – È un buon esempio di ciò che gli equipaggi vedranno quando si agganceranno alla Starship su Artemis III e al Gateway nelle missioni future».
In prossimità dell’Icps verranno effettuate piccole manovre utilizzando i propulsori del Reaction control system del Modulo di servizio europeo di Orion, che rappresenta il contributo di Esa al programma Artemis.
Gli obiettivo del test di guida della navicella Orion
Al termine della dimostrazione, Orion eseguirà un’accensione automatica per allontanarsi dall’Icps prima che lo stadio si accenda per rientrare nell’atmosfera terrestre. In questa fase verranno raccolte misure di posizionamento precise utili per gli agganci che verranno effettuati nelle future missioni in ambiente lunare, dove non esiste un sistema Gps.
Pur non prevedendo alcun rendezvous, il test di Artemis II ridurrà in questo modo i rischi per agganci futuri della navicella Orion con altri veicoli spaziali.
La missione Artemis II, che durerà circa 10 giorni, testerà lo Space Launch System e Orion per la prima volta con un equipaggio a bordo, con l’obiettivo di valutare i sistemi della navicella e la sicurezza dell’equipaggio nello spazio profondo. L’equipaggio sarà composto dagli astronauti della Nasa Reid Wiseman, Victor Glover, e Christina Koch, insieme all’astronauta della Canadian Space Agency Jeremy Hansen.
Immagine in evidenza: Immagine composita con l’equipaggio di Artemis II, la navicella Orion e la Luna. Crediti: Nasa