Un anno dopo il lancio di Artemis 1, la prima missione senza equipaggio del programma che riporterà l’uomo sulla Luna, Nasa sta ancora analizzando lo scudo termico di Orion, navicella protagonista a fine 2022 del suo primo viaggio intorno al nostro satellite.
Una volta rientrata a Terra la capsula, questo schermo protettivo, fondamentale durante la discesa di Orion in atmosfera terrestre, è risultato infatti più eroso di quanto previsto. Un riscontro ottenuto dalla serie di ispezioni e analisi effettuate sulla navicella presso la Multi-Payload Processing Facility del Kennedy Space Center di Nasa già pochi giorni dopo lo splashdown dell’11 dicembre 2022.
Finalizzata a individuare eventuali modifiche o miglioramenti in vista di Artemis 2, missione che porterà un equipaggio a orbitare intorno alla Luna, l’indagine è tuttora aperta per quanto riguarda lo scudo termico di Orion.
L’erosione riscontrata non metterebbe, tuttavia, a rischio la navicella e gli astronauti a bordo, in quanto gli esperti Nasa hanno constatato che lo scudo termico aveva ancora un margine significativo di materiale ablativo, chiamato Avcoat.
L’ispezione dettagliata non è però giunta ancora a una conclusione sulle cause del consumo inaspettato, pur con la rassicurazione degli esperti Nasa che non si tratterebbe di un problema di sicurezza. L’esame prolungato potrebbe, tuttavia, richiedere altri diversi mesi per essere completato, con il rischio di sconvolgere i piani di Artemis 2 il cui lancio è previsto per la fine del 2024.
Secondo Nasa, la perdita del materiale Avcoat potrebbe essere dovuta alla modalità di rientro della navicella, la quale ha seguito la traiettoria chiamata ‘skip reentry’, ossia una tecnica di rientro in atmosfera terrestre che prevede uno o più ‘salti’ successivi al di fuori dell’atmosfera stessa. Obiettivo di questa traiettoria a balzi sarebbe quello di garantire così un’ampia gamma di ingressi possibili e rallentare la sonda prima del rientro finale.
In attesa di risposte più certe, intanto prosegue la preparazione dei vari elementi della missione Artemis 2, compreso Orion. Una tabella di marcia che potrebbe però subire seri rallentamenti se dall’indagine Nasa emergesse nelle prossime settimane la necessità di modificare o sostituire lo scudo termico.
Immagine in evidenza: Tecnici ispezionano lo scudo termico della capsula Orion dopo Artemis 1. Crediti: Nasa/Skip Williams