È SpaceX la soluzione momentanea individuata dall’Europa in attesa che ripristini completamente le proprie capacità di lancio.
Con l’ultimo volo di Ariane 5, avvenuto con successo il 5 luglio, l’Europa è, infatti, entrata in uno stallo temporaneo in cui i suoi principali lanciatori sono simultaneamente non disponibili.

Ariane 6, il successore di Ariane 5 a cui era affidato il lancio di carichi medi, è infatti ancora in fase di sviluppo e il suo volo inaugurale potrebbe ormai slittare al 2024.
Il Vega C, evoluzione del Vega, è ancora a terra dopo l’avaria riscontrata in occasione della sua seconda missione, la VV22 del dicembre scorso. Il suo ritorno in volo, precedentemente previsto per la fine del 2023, sta subendo ritardi dopo un’anomalia durante un test statico del 28 giugno sul motore Zefiro 40. Il predecessore Vega dovrebbe riprendere i propri voli a settembre, essendo tuttavia destinato a piccoli carichi.
Il razzo russo Souyz è, infine, inutilizzabile a seguito della crisi russa-ucraina.

Una combinazione che ha reso per l’Europa impossibile far decollare grandi carichi utili con i propri razzi.
La prima missione influenzata da questa situazione è stata Euclid, lanciata con successo da Cape Canaveral lo scorso 1° luglio a bordo di un razzo Falcon 9. Inizialmente prevista con un razzo Soyuz, il lancio della missione Esa è stata affidata a SpaceX nell’ottobre 2022, a causa dell’interruzione delle collaborazioni con Roscosmos.
Con lo stesso annuncio, Esa aveva comunicato che anche la missione Hera, il cui lancio è previsto a ottobre 2024 e originariamente programmato con Ariane 6, sarebbe stata spostata su un Falcon 9 di SpaceX.
Un destino che potrebbe condividere anche la missione EarthCare, spostata da Soyuz a Vega C lo scorso ottobre, ma che volerà probabilmente su Falcon 9 nel secondo trimestre del 2024.

Esa è infine in trattativa con SpaceX anche per il lancio di 4 satelliti Galileo sul razzo Falcon 9 sospesi dalla perdita di Soyuz e dai ritardi di Ariane 6 –per poter mantenere la costellazione europea a pieno regime. Una soluzione che dipende però dalla conclusione dei negoziati con SpaceX e dall’ottenimento delle approvazioni dell’Unione Europea e del suo accordo di sicurezza con l’azienda di Elon Musk.

 

Il fairing del Falcon 9 con i loghi dell’Esa e della navicella Euclid. Crediti: SpaceNews/Jeff Foust