I dati raccolti dal satellite Swarm dell’Esa hanno aiutato gli scienziati a fare chiarezza sulle cause che stanno favorendo lo spostamento del polo nord magnetico verso la Siberia. Secondo lo studio – pubblicato su Nature Geoscience – il movimento delle masse magnetiche situate nelle profondità del pianeta sarebbe il fattore alla base di questo fenomeno.
A differenza del nostro polo nord geografico, che ha una posizione fissa, il nord magnetico – che rappresenta il punto della superficie terrestre dove le linee di flusso del campo magnetico sono perpendicolari al suolo – muta nel corso del tempo. Fin dal 1831, data della sua prima misurazione ufficiale, il polo magnetico si è spostato lentamente dall’Artico canadese in direzione della Siberia. Nel corso degli ultimi vent’anni questo movimento al rallentatore si è trasformato in uno sprint, passando dagli 0-15 ai 50-60 chilometri all’anno.
Questo cambiamento di ritmo ha costretto gli scienziati all’aggiornamento del World Magnetic Model il modello geomagnetico della Terra che viene utilizzato per i dati di navigazione marittima e commerciale, oltre alle reti satellitari Gps che utilizziamo comunemente sui nostri smartphone. Il campo magnetico terrestre esiste grazie a un oceano di ferro liquido surriscaldato e vorticoso che costituisce il nucleo esterno. Si comporta come il conduttore rotante di una dinamo in una bicicletta e questo ferro in continuo movimento crea correnti elettriche che a loro volta generano il campo magnetico in continua evoluzione.
I modelli numerici basati sui dati di Swarm, hanno permesso agli scienziati di realizzare le mappe globali del campo magnetico in grado di aiutare i ricercatori a seguire i movimenti della massa di ferro all’interno del nucleo del pianeta. Lo scorso anno, nel corso del Living Planet Symposium dell’Esa, un team di scienziati dell’Università di Leeds ha mostrato grazie all’analisi dei dati raccolti da Swarm che la posizione del campo magnetico nord è determinata in gran parte da un equilibrio, una sorta di tiro alla fune, tra due grandi chiazze di flusso negativo tra il nucleo e la porzione di mantello terrestre sotto il Canada.
«Analizzando le mappe dei campi magnetici- spiega Phil Livermore dell’Università di Leeds – e il modo in cui cambiano nel tempo possiamo abbiamo visto che i mutamenti nello schema di circolazione del flusso sotto il Canada hanno causato una ‘chiazza’ di campo magnetico ai margini di il nucleo, in profondità nella Terra. Ciò ha indebolito la chiazza canadese e ha comportato lo spostamento del polo magnetico nord verso la Siberia». Ora gli scienziati si interrogano sulla possibilità di ulteriori spostamenti del polo nei prossimi anni.
«I modelli del campo magnetico all’interno del nucleo suggeriscono che, almeno per i prossimi decenni, il polo continuerà a spostarsi verso la Siberia – conclude Livermore – tuttavia, dato che la posizione del polo è governata da questo delicato equilibrio tra le chiazze canadese e siberiana, basterebbe solo una piccola modifica del campo all’interno del nucleo per spostare il polo verso il Canada».