Quando venne la pancia alla Luna
Secondo un nuovo studio la crosta fossile della Luna si è formata molto lentamente, durante il progressivo allontanamento del satellite dal nostro pianeta
Per saperne di piùInserito da Manuela Proietti
Pubblicato: 6 February, 2018
Secondo un nuovo studio la crosta fossile della Luna si è formata molto lentamente, durante il progressivo allontanamento del satellite dal nostro pianeta
Per saperne di piùInserito da Giulia Bonelli
Pubblicato: 6 February, 2018
I dati raccolti da Kepler rivelano l’esistenza di due nuovi pianeti gioviani caldi. La scoperta potrebbe gettare una nuova luce sullo studio dei mondi distanti, che però ha ancora molta strada da fare prima di arrivare all’abitabilità
Per saperne di piùInserito da Giulia Bonelli
Pubblicato: 6 February, 2018
La caccia della ‘Terra gemella’, un pianeta simile al nostro nascosto da qualche parte nell’Universo, è uno degli obiettivi principali dell’astronomia moderna. A che punto siamo?
Per saperne di piùInserito da Valeria Guarnieri
Pubblicato: 5 February, 2018
Il telescopio ha fotografato la galassia a spirale che ospita un buco nero e presenta l’esplosione di una supernova
Per saperne di piùInserito da Redazione
Pubblicato: 5 February, 2018
Pubblicati oggi i risultati di LISA Pathfinder confermano che la missione LISA si può fare: azzerando i rumori di fondo è possibile “ascoltare” le onde gravitazionali dal profondo dell’universo
Per saperne di piùInserito da Fulvia Croci
Pubblicato: 5 February, 2018
eMACSJ1341-QG-1, una galassia ingrandita circa 30 volte grazie all’effetto lente gravitazionale è stata osservata con una precisione mai registrata finora
Per saperne di piùInserito da Elisa Nichelli
Pubblicato: 5 February, 2018
Il sistema di pianeti in orbita attorno a TRAPPIST-1 continua ad entusiasmare: tutti e sette i pianeti sembrano essere rocciosi e adatti ad ospitare l’acqua liquida
Per saperne di piùInserito da Giulia Bonelli
Pubblicato: 2 February, 2018 | Modificato: 24 January, 2019
Un nuovo studio coordinato dall’Università del Colorado afferma che la quantità di stelle divorata dai buchi neri supermassicci è molto più grande del previsto. I risultati su Astrophysical Journal
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