Come già annunciato, l’India ha recentemente lanciato la sua prima missione del 2025.
Il veicolo di lancio per satelliti in orbita geosincrona (Gslv) dell’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) è decollato dal Satish Dhawan Space Centre all’1.53 ora italiana del 29 gennaio scorso.
Si è trattato del 100° lancio dallo storico spazioporto, che si trova sull’isola di Sriharikota, al largo della costa sudorientale dell’India. Secondo la testata The Hindu, la prima missione orbitale dal sito è avvenuta nell’agosto 1979.
Il lanciatore Gslv a tre stadi, lungo 50,9 metri, aveva come obiettivo la consegna di un satellite chiamato Nvs-02. Il lancio è avvenuto con successo. Tuttavia poi qualcosa è andato storto.
Il trasferimento in orbita geostazionaria è chiamato alla “Hohmann”, dal nome dell’ingegnere tedesco che diede un importante contributo alla comprensione della dinamica orbitale.
Solitamente tale operazione avviene in due tappe. La prima (Gto, Geostationary transfer orbit), porta il satellite in un’orbita geosincrona ma non geostazionaria, in quanto la traiettoria di arrivo ha la stessa inclinazione di quella di partenza. Durante questo tragitto il corpo descrive un tratto di ellisse in cui il perigeo, il punto più vicino alla Terra, è un punto sull’orbita terrestre bassa e l’apogeo è alla stessa distanza dalla Terra dell’orbita geostazionaria. Per raggiungere un’orbita geostazionaria l’inclinazione deve essere ridotta a zero. Quando il satellite raggiunge l’apogeo, dunque, la navicella accende i suoi motori per aumentare il perigeo e rendere l’orbita circolare all’altitudine geostazionaria. Questa manovra viene eseguita in un secondo momento e alla quota di orbita geosincrona, perché richiede meno energia che in quota Leo (Low earth orbit).Questa posizione, osservata da terra, mostra il satellite in una posizione fissa, senza movimento, ciò che rende i satelliti geosincroni particolarmente utili per le telecomunicazioni e il telerilevamento.
Questo è il punto in cui Nvs-02 ha riscontrato un problema, non è riuscito ad accendere i motori e quindi è rimasto in orbita di trasferimento.
L’Isro sta ora studiando soluzioni e utilizzi alternativi per il satellite, tra cui l’utilizzo dei propulsori di controllo dell’assetto del veicolo spaziale per aumentare il perigeo ed evitare che esso deorbiti a causa della resistenza atmosferica.
«I sistemi del satellite sono in buone condizioni e il veicolo si trova attualmente in orbita ellittica – afferma l’Isro – Si stanno elaborando strategie di missione alternative per utilizzare il satellite per la navigazione in orbita ellittica».
In alto un’immagine di Gslv in fase di lancio. (Crediti: Isro)