Un debutto che stenta a decollare quello di New Glenn, il razzo riutilizzabile di Blue Origin in sviluppo da circa un decennio.
Il suo volo inaugurale, pianificato per oggi 13 gennaio con la missione Ng-1, è stato bloccato a causa di una anomalia. La finestra di lancio di tre ore si è aperta quando in Italia erano le 7:00; tuttavia l’azienda di Jeff Bezos ha fatto slittare più volte l’orario del lancio fino a comunicare su X di aver riscontrato un problema al sottosistema del razzo irrisolvibile entro la chiusura della finestra di lancio.
Il lift off era previsto dal complesso di lancio 36 di Blue Origin presso la Space Force Station di Cape Canaveral.
L’azienda per ora non ha fatto sapere quando sarà prevista la nuova data per il volo inaugurale. Il debutto del suo razzo riutilizzabile continua così a essere un po’ sfortunato. Previsto inizialmente per il 10 gennaio, il lancio è stato posticipato prima al 12 gennaio e poi a oggi a causa delle condizioni meteorologiche avverse in mare aperto che avrebbero potuto compromettere l’atterraggio del razzo sulla nave di recupero nell’oceano Atlantico.
Come i razzi Falcon 9 e Falcon Heavy di SpaceX, anche il New Glenn di Blue Origin ha, infatti, un primo stadio riutilizzabile.
La missione Ng-1 prevede che, dopo la separazione del razzo, il primo stadio scenda autonomamente verso una piattaforma di atterraggio, una chiatta situata a diverse centinaia di chilometri di distanza nell’Atlantico. Parallelamente, l’unico carico utile della missione, il Blue Ring Pathfinder, rimarrà attaccato al secondo stadio per essere portato in un’orbita terrestre media (Meo).
Sviluppato dall’unità In-Space Systems di Blue Origin, Blue Ring Pathfinder testerà le tecnologie chiave del veicolo di trasferimento orbitale Blue Ring. Questo è finalizzato a consegnare i satelliti alle orbite desiderate e ospitare i carichi utili non più operativi. Grazie a 13 porte, Blue Ring è in grado di ospitare 3.000 chilogrammi di carico utile, compreso un carico utile di 2.500 chilogrammi sul ponte superiore del veicolo.
Alto 128 metri, il New Glenn di Blue Origin sarà invece in grado di lancerà carichi utili per un peso più di 13 tonnellate metriche in orbita geostazionaria e 45 tonnellate metriche in orbita terrestre bassa. Questo grazie a una carenatura per i carichi utili alta 7 metri e un volume doppio rispetto alle carenature più piccole.
Non rimane dunque che attendere che si concluda questo momento sfortunato e vedere così il New Glenn riuscire a decollare per la prima volta.
Immagine in evidenza: il razzo riutilizzabile New Glenn di Blue Origin sulla rampa di lancio 36 a Cape Canaveral prima che il suo debutto con la missione Ng-1 venisse bloccato a causa di un problema al sottosistema del razzo. Crediti: Blue Origin