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Una serie di foto riprese con la fotocamera stereo ad alta risoluzione della sonda Mars Express, è stata recentemente rielaborata per ottenere delle immagini tridimensionali. I risultati mostrano paesaggi che non sono solo suggestivi, ma anche soprendentemente familiari.
Le colline e le valli della regione marziana di Australe Scopuli appaiono ricoperte da una miscela di ghiaccio e polveri che ricorda un paesaggio montano terrestre all’inizio della stagione invernale, quando arrivanole le prime nevicate.
In realtà quella di Marte non è propriamente neve, non è caduta dal cielo e non è acqua, ma ghiaccio di anidride carbonica. Il freddo dapprima congela quella presente esternamente, nel tempo si forma uno strato ghiacciato sopra il terreno che intrappola i gas sottostanti, poi il Sole scalda la parte esterna di questo strato facendo salire la pressione dei gas finché non si liberano, uscendo dalle spaccature come piccoli geyser. Le temperature estreme freddano velocemente questi getti, che solidificano per poi depositarsi sul terreno.
Siccome il gas fuoriesce portando con sé anche della polvere e terriccio, il terreno ricoperto dalla ricaduta del ghiaccio non è perfettamente bianco.
Inoltre, durante questa fase, i venti locali spargono uniformemente la Co2 congelata, che si adagia come fosse zucchero a velo su un dolce, coprendo aree relativamente estese.
Dalla direzione delle trame e dei motivi che assume il ghiaccio dei geyser depositato, è possible scoprire in che direzione soffiavano questi venti (nella foto grande, in cima alla pagina, il fenomeno è chiaramente visibile).
Questo processo di sublimazione, emissione, congelamento e ricaduta può ripetersi anche più volte durante la stessa stagione, con il risultato di un accumulo stratificato riconoscibile dall’estetica di alcune zone delle immagini rielaborate.
Le foto originali da cui sono stati tratti questi modelli tridimensionali, un esempio è quella qui sotto (è un anaglifo, quindi appare tridimensionale usando gli appositi occhialini verde/rosso), risalgono al 16 giugno 2022, e sono state scattate durante la fine dell’inverno marziano. Le temperature erano ancora bassissime, si aggiravano intorno ai -125 °C, ma si possono vedere delle ampie macchie scure, soprattutto sulla sinistra, dove il ghiaccio aveva già iniziato a sublimare. Ogni centimetro delle scansioni corrisponde a 15 metri quadrati di suolo.
La Mars Express High Resolution Stereo Camera (Hrsc) è stata realizzata in Germania dal Centro Aerospaziale Tedesco. Lo sviluppo dei dati della fotocamera viene gestito dall’Istituto per la Ricerca Planetaria di Berlino-Adlershof. Le rielaborazioni 3d qui mostrate sono opera del gruppo di Scienze Planetarie e Telerilevamento della Freie Universität di Berlino.
La sonda Mars Express è stata costruita dall’Agenzia Spaziale Europea e ha raggiunto Marte nel dicembre 2003. I suoi obiettivi sono l’analisi dell’atmosfera, della superficie e del sottosuolo, sia del Pianeta Rosso che delle sue due lune Fobos e Deimos. Possiede otto strumenti scientifici, con fotocamere che possono raggiungere una risoluzione di un pixel per dieci metri quadrati.
Tra gli strumenti presenti, anche lo spettrometro di Fourier Pfs per lo studio dell’atmosfera e il radar subsuperficiale Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), realizzati dall’Agenzia Spaziale Italiana con il contributo della Nasa/Jpl.
Inoltre, l’Italia ha partecipato alla realizzazione della parte visibile dello spettrometro ‘Omega‘ e l’elettronica dello strumento di imaging di atomi neutri energetici ‘Aspera‘.
Infine, ci sono scienziati italiani anche nel team che ha realizzato la fotocamera stereo ad alta risoluzione.
Foto: Le colline e le valli di ‘Australe Scopuli’ ricoperte dal ghiaccio di anidride carbonica, riprese con fotografie stereoscopiche da Mars Express.
Crediti immagini: Esa/Dlr/Fu Berlin