La patch software del sensore di guida fine (Fgs, dall’inglese fine guidance sensor) della missione Esa Euclid è stata aggiornata e testata per dieci giorni in orbita.

Risolti i problemi che si erano presentati ad agosto scorso, il team di missione aveva preso atto di imprecisioni nel puntamento delle stelle guida. Si tratta delle stelle che Euclid osserva, permettendo il confronto con quelle del catalogo della missione Gaia di Esa.

Un aggiornamento che oggi, dopo giorni di duro lavoro di tutto il team di missione, garantisce l’esecuzione di tutte le ‘rotazioni’ del potente occhio che scruterà i misteri dell’universo oscuro.

«Sono fiducioso che tutto andrà bene. Non mi aspettavo che il cambiamento di software in corsa andasse così bene. Sono contento soprattutto di come tutto il team di missione e in particolare i partner Thales Alenia Space e Leonardo abbiano velocemente risolto le problematiche», ha dichiarato a Global Science Giuseppe Racca, Project Manager di Euclid.

La sfida di Euclid è quella di osservare un terzo dell’intero cielo, guardando indietro di 10 miliardi di anni per aiutarci a capire la fisica dell’Universo primordiale e la formazione delle strutture cosmiche.

Misurando con una precisione senza precedenti, le forme di miliardi di galassie nel corso di miliardi di anni di storia cosmica, Euclid fornirà una visione 3D della distribuzione della materia oscura nell’Universo.

In aperura: modello strutturale e termico del satellite Euclid in camera pulita. Crediti: Esa