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La Blue Origin ha completato con successo il suo nono volo spaziale umano NS-18 e il ventottesimo volo per il programma New Shepard. Il veicolo è decollato il 22 novembre scorso dal Launch Site One, con a bordo sei turisti.

L’equipaggio includeva: Emily Calandrelli, Sharon Hagle, Marc Hagle, Austin Litteral, James (J.D.) Russell e Henry (Hank) Wolfond. I coniugi Sharon e Marc Hagle hanno entrambi volato per la seconda volta. New Shepard ha portato nello spazio complessivamente 47 persone (tre persone hanno volato due volte).

La capsula ha raggiunto un’altitudine massima di 107 chilometri sopra il livello del mare superando così la linea di Kármán, ovvero la linea di demarcazione dello spazio che è pari a 100 chilometri.

Anche Emily Calandrelli, ingegnera aerospaziale e divulgatrice scientifica, ha preso parte al volo suborbitale, diventando la centesima donna a volare nello spazio.

«Ho realizzato il mio sogno – ha scritto Calandrelli sui social – Ho studiato ingegneria spaziale, poi sono diventata la prima donna negli Stati Uniti a condurre uno spettacolo televisivo di divulgazione scientifica. La mia missione è diventata quella di rappresentare le ragazze nelle discipline Stem (Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica)».

«Ora diventerò una delle prime 100 donne nello spazio, dimostrando alle ragazze di tutto il mondo che tutte loro possono raggiungere le stelle» ha detto.

Originaria del West Virginia, Calandrelli è la prima donna e la terza persona a rappresentare il suo stato d’origine nello spazio (dopo gli astronauti della Nasa Jon McBride e Drew Morgan).

Tra gli oggetti personali che Calandrelli ha portato con sé nello spazio c’era un montaggio che mostrava le foto delle 99 donne che volarono prima di lei.

«Volevo onorare tutte le donne che hanno aperto la strada verso lo spazio ad altre donne come me e hanno reso possibile alla prossima generazione di ragazze che lo vogliono di raggiungere lo spazio», ha detto.

Nell’immagine l’equipaggio di NS-28. (Crediti: Blue Origin)