Un denso campo di stelle in cui si estendono nubi sinuose di gas e polveri in rilievo al centro dell’immagine, che lascia intravedere qua e là una moltitudine di oggetti celesti: così si è presentata all’obiettivo del telescopio Webb Ngc 6822, una galassia irregolare che si trova a una distanza di 1,5 milioni di anni luce nella costellazione del Sagittario.

Il telescopio Nasa-Esa-Csa ha osservato Ngc 6822 nelle lunghezze d’onda del vicino infrarosso e del medio infrarosso con gli strumenti NirCam e Miri. Grazie a questi due dispositivi, sono state analizzate a fondo le diverse componenti di questa galassia: infatti, Miri è molto sensibile alle regioni ricche di gas (evidenziate in giallo), mentre NirCam si è centrato sul campo di stelle così densamente popolato.

Ngc 6822 ha un profilo particolare: è la ‘vicina’ più prossima alla Via Lattea, pur non essendo una sua galassia-satellite, ed è caratterizzata da una bassa metallicità, ovvero contiene scarse quantità di elementi diversi da idrogeno ed elio. Questa caratteristica è propria degli oggetti celesti dell’epoca primordiale dell’Universo e rende la galassia in questione un soggetto di grande interesse per gli studiosi. Infatti, grazie a entità come Ngc 6822, gli astronomi possono provare a comprendere come si sono svolti i processi relativi all’evoluzione delle stelle e al ciclo di vita della polvere interstellare nell’Universo primordiale. Le osservazioni svolte dal telescopio Webb si inquadrano proprio in questo filone di ricerca.

Non è la prima volta che Ngc 6822 si trova sotto i riflettori: questa galassia, infatti, è stata a lungo studiata sin dai tempi della sua scoperta, avvenuta nel 1884 ad opera dell’astronomo statunitense Edward E. Barnard. La galassia fu classificata – in maniera erronea – come una ‘nebulosa estremamente debole’ a causa del suo aspetto diffuso dovuto ai limiti dei telescopi dell’epoca.

Negli anni successivi la natura di Ngc 6822 fu al centro di un vivace dibattito; alla risoluzione della querelle diede un fondamentale contributo Edwin Hubble, il celebre astronomo americano cui è stato intitolato il telescopio spaziale Hubble. Nel 1925 lo scienziato pubblicò uno studio su questa galassia, dimostrando che c’erano oggetti celesti situati oltre la Via Lattea. Il lavoro di Hubble fu proseguito dalla ricercatrice Susan Kayser nel 1966; fino ai primi anni 2000 la sua tesi di dottorato è stata l’analisi più approfondita di Ngc 6822. Le osservazioni condotte ora con il Webb aggiungono nuovi dettagli all’identikit di questa galassia.

In alto: la galassia Ngc 6822 vista dal Webb (Crediti: Esa/Webb, Nasa & Csa, M. Meixner) – L’immagine nelle dimensioni originali a questo link