Un insolito oggetto celeste è stato individuato nella nebulosa che circonda Vela X-1, una stella binaria all’interno della Costellazione delle Vele, nell’emisfero australe a circa 6.200 anni luce dalla Terra.

Si chiama PSR J0901-4046 ed è una stella di neutroni, ovvero l’ultimo stadio della vita di una stella massiccia. La ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, presenta la peculiarità di questo corpo celeste: la combinazione tra emissione di onde radio e la sua lenta rotazione. La stella, infatti, completa un giro su se stessa ogni 76 secondi, un periodo di tempo molto lungo, tipico di una fase di decadimento in cui non sarebbe possibile intercettare alcuna emissione.

PSR J0901-4046 è stato scoperto da un gruppo di astronomi del MeerTRAP (More Transients and Pulsars) nell’ambito del programma di ricerca e innovazione ‘Horizon 2020’ dell’Unione europea, attraverso il radiotelescopio MeerKAT situato nell’osservatorio astronomico (Sarao) dell’omonimo Parco Nazionale in Sud Africa.

«L’emissione radio di questa stella di neutroni è diversa da quelle che abbiamo mai visto prima – ha spiegato Ben Stappers dell’Università di Manchester e ricercatore principale del progetto MeerTRAP – Si può osservare per circa 300 millisecondi, che è un tempo molto più lungo rispetto alla maggior parte delle altre stelle di neutroni che emettono radio. Sembrano esserci almeno 7 tipi diversi di impulsi, alcuni dei quali mostrano una struttura periodica che potrebbero essere vibrazioni sismiche della stella di neutroni».

Le stelle di neutroni sono classificate principalmente in pulsar e magnetar, secondo il loro comportamento. Ma quella appena scoperta mostra le caratteristiche di entrambe e persino del fenomeno transitorio noto come Lampi radio veloci (Frb). L’energia prodotta ricorda le pulsar, le condizioni caotiche degli impulsi ricordano le magnetar, mentre il lento periodo di rotazione ricorda quello di una nana bianca, un altro esempio di residuo stellare.

«Da questa sorgente abbiamo rilevato emissioni radio solo per lo 0,5 per cento del suo periodo di rotazione. Ed è straordinario, una fortuna averle intercettate dalla Terra – ha spiegato Manisha Caleb dell’Università di Sydney che ha guidato la ricerca – È quindi probabile che nella nostra galassia ci siano più sorgenti come questa a rotazione lenta, il che ha importanti implicazioni su come nascono e invecchiano le stelle di neutroni».

Questa nuova scoperta potrebbe determinare l’introduzione di una nuova classe di stelle di neutroni a periodo ultra lungo.

 

Immagine in apertura: onde radio, in magenta, emesse da PSR J0901-4046 e rilevate dal South African Radio Astronomy Observatory (illustrazione) – Crediti: Danielle Futselaar