Potrebbero esserci le firme della vita nelle rocce marziane immortalate dal rover Perseverance il 5 novembre 2021, durante il 253° giorno marziano della missione Nasa. A suggerirlo è una nuova ricerca condotta da un team internazionale e pubblicata su Nature, a cui hanno partecipato anche ricercatori dell’Inaf.

Le tracce sono state individuate analizzando una serie di 8 fotografie, successivamente unite in un solo mosaico, scattate dalla camera Watson, posizionata all’estremità del braccio robotico a bordo del rover Nasa. Gli scatti hanno mostrato le possibili prove di elementi fondamentali per la vita all’interno di ambienti sedimentari potenzialmente abitabili nel cratere Jezero di Marte, dove la missione Perseverance di Nasa è atterrata il 18 febbraio 2021.

Secondo gli autori, queste molecole organiche a base di carbonio potrebbero essere state lasciate da un’antica vita microbica così come, al contrario, potrebbero essere di origine geologica.

La presenza di queste tracce all’interno del cratere Jezero, che oggi appare come una depressione secca ma che un tempo era un lago tranquillo, e la loro rilevazione in minerali legati ai processi acquosi fanno pensare ai ricercatori che tali processi abbiano avuto, molto probabilmente, un ruolo chiave nella formazione, nel trasporto o nella conservazione di questo materiale organico.

Quelle che sono le prime segnalazioni di potenziali sostanze organiche nel cratere Jezero sono state individuate grazie alla risoluzione spaziale dello strumento Sherloc, il quale utilizza utilizza telecamere, spettrometri e un laser proprio per cercare sostanze organiche e minerali che sono stati alterati da ambienti acquatici e che potrebbero essere segni di vita microbica passata.

«Il grande risultato è che con la risoluzione granulare di Sherloc possiamo finalmente osservare le variazioni nella conservazione organica all’interno delle rocce di Marte – afferma Ashley E. Murphy ricercatore presso il Planetary Science Institute e coautore dell’articolo – L’individuazione di diversi elementi organici in due antichi laghi (crateri Gale e Jezero) su Marte è importante per comprendere l’estensione e la diversità dei processi superficiali marziani e il loro rapporto con l’abitabilità e il potenziale rilevamento della vita».

Immagine in evidenza: il mosaico ottenuto dalle 8 immagini scattate dalla camera Watson a bordo del rover Nasa Perseverance. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Msss