Lo scudo termico della prossima navicella Crew Dragon di SpaceX, che a settembre porterà un nuovo equipaggio sulla Iss, ha fallito i controlli di sicurezza e dovrà essere sostituito.
Lo ha comunicato la Nasa lo scorso 24 maggio, riportando che, a causa di un «difetto di fabbricazione», lo scudo non ha superato il test cruciale effettuato all’inizio del mese.
Queste ‘prove di ammissione’ includono radiografie della struttura e l’applicazione di carichi fisici per simulare le forze che lo scudo dal diametro di 4 metri dovrà affrontare durante il rientro e in fase di ammaraggio. «Da quel test abbiamo capito che c’erano dei danni all’interno dello scudo termico, quindi sapevamo che non potevamo andare avanti e far volare lo scudo previsto» ha affermato Steve Stich, responsabile del Commercial Crew Program della Nasa.
L’esito negativo obbliga così alla sua sostituzione con lo scudo termico di Endurance, che prima dovrà sottoporsi ugualmente agli stessi test.
Situata all’estremità inferiore della capsula dove alloggiano gli astronauti, la struttura composita dello scudo è, infatti, staccabile e intercambiabile tra i veicoli spaziali della flotta Dragon di SpaceX.
Nella sua dichiarazione, l’agenzia ha affermato che il lancio Crew-5 di SpaceX rimane comunque previsto per settembre. Inoltre, la Nasa rassicura che il difetto rilevato nei test non riguarda lo scudo termico di Freedom, la navicella che ha portato lo scorso 27 aprile l’equipaggio Crew-4 sulla Iss, con a bordo anche l’italiana Samantha Cristoforetti.
«Non ha gli stessi problemi di produzione che abbiamo riscontrato per Crew-5 — ha affermato Stich — È stato sottoposto a questa sequenza di test in cui gli applichiamo tutti i carichi e ha superato tutti i casi di carico, quindi non abbiamo alcuna preoccupazione per lo scudo termico di Crew-4».
In totale, SpaceX conta quattro capsule Dragon nella sua flotta. Oltre a Freedom, attualmente attraccata alla Stazione, e quella ora da sostituire, vi sono Endeavour ed Endurance, rientrate dalla Iss rispettivamente il 25 aprile e il 6 maggio: «con le missioni Ax-1 e Crew-3, il sistema ha funzionato come previsto senza problemi» rassicura la Nasa.
Immagine in evidenza: una navicella Crew Dragon poco prima dell’ammaraggio durante la missione Ax-1 in aprile. Credit: Axiom Space