Si chiamerà Tianhe – nome arcaico cinese della Via Lattea – il cuore della nuova Chinese Space Station (CSS) che Pechino ha in programma di lanciare in orbita nei prossimi mesi.
Erede del programma Tiangong, che ha visto il lancio di due distinti moduli abitativi spaziali, il numero 1 e il 2, entrambi dismessi tramite un rientro controllato a terra, la nuova stazione è il primo progetto di occupazione permanente dell’orbita bassa da parte di Pechino.
Tre le missioni previste nei prossimi mesi per il kick-off: la prima vedrà il lancio del primo modulo della stazione spaziale, la seconda di una nave cargo e la terza avrà equipaggio a bordo.
La stazione si compone di tre moduli: a Tianhe (letteralmente Armonia Celeste) che sarà l’area abitativa dell’avamposto, saranno affiancati nel 2022 i laboratori Wentian e Mengtian. La Cina prevede di completare la stazione con 11 lanci con l’obiettivo di stabilire una presenza a lungo termine del paese nello spazio.
Il modulo centrale Tianhe – lungo 16,6 metri e con un diametro di 4,2 metri – è stato sviluppato dalla China Academy of Space Technology (CAST) ed è già nel centro di lancio di Wenchang, sull’isola meridionale di Hainan. La struttura, che potrà ospitare tre astronauti per periodi di circa sei mesi, include un hub di attracco e permetterà il controllo dell’orbita e dell’assetto della stazione. Tianhe dovrebbe essere inserito in un’orbita terrestre bassa con un apogeo di circa 370 chilometri inclinato di 41 gradi. La data di lancio non è stata ancora annunciata ma presumibilmente la missione si svolgerà circa due mesi dopo l’arrivo sul sito del razzo Lunga Marcia 5B.
Una volta completata, nel 2022, la Stazione Spaziale Cinese sarà affiancata da un telescopio spaziale coorbitante. Xuntian – attualmente in fase di progettazione avrà uno specchio di 2 metri di diametro e un campo di vista 300 volte più ampio di quello dell’Hubble Space Telescope. Lo strumento potrà essere agganciato alla CSS per la manutenzione e le riparazioni.
Una volta in orbita, il modulo Tianhe sarà visitato dalla navicella cargo Tianzhou-2 a cui farà seguito la prima missione con equipaggio con il volo di Shenzhou-12. Saranno i primi taikonauti a tornare in orbita dal 2016. Tra le attività programmate, lo svolgimento di una serie di attività extraveicolari. L’identità dell’equipaggio, già selezionato, sarà probabilmente resa nota solo a ridosso del lancio.
Inoltre, la Cina ha annunciato l’apertura di un bando per lo sviluppo di sistemi cargo per il supporto delle operazioni della stazione spaziale.
La call mira alla creazione di nuovi mezzi di trasporto merci a basso costo che andrebbero ad affiancarsi alle navi Tianzhou con l’obiettivo di costruire un sistema di trasporto merci flessibile, efficiente, diversificato e a basso costo.
I requisiti principali includono una capacità di carico utile di 1-4 tonnellate, la possibilità di rimuovere e deorbitare i rifiuti della stazione e costi di trasporto in linea con i listini internazionali.
L’invito è aperto anche agli attori privati che si stanno affacciando sul mercato cinese, segno che Pechino sta avviando un processo di promozione della commercializzazione delle sue attività spaziali.