Il legno di alberi millenari ‘parla’ e restituisce i segni di eventi traumatici avvenuti in un remoto passato: tempeste di radiazioni cosmiche – di particolare violenza – che hanno appunto lasciato traccia negli anelli di accrescimento delle piante.
Questi fenomeni, classificati come ‘eventi Miyake’ (da Fusa Miyake, la scienziata giapponese che li ha scoperti), sono al centro di uno studio di Proceedings of the Royal Society A – Mathematical Physical and Engineering Sciences (articolo: “Modelling cosmic radiation events in the tree-ring radiocarbon record”); l’indagine, coordinata dall’Università del Queensland (Australia), è stata condotta da un gruppo di lavoro internazionale di cui fa parte il ricercatore italiano Andrea Scifo, ora in forze all’Università di Groninga (Paesi Bassi).
Gli eventi Miyake presentano ancora molti tratti oscuri, ma secondo alcune ipotesi correnti sarebbero in pratica dei brillamenti solari (flare) di particolare intensità. In ogni caso, la causa scatenante dei Miyake, che sinora si sono manifestati circa ogni mille anni, non è nota; l’ultimo di essi si è verificato nell’alto Medioevo, nell’anno 993.
Queste esplosioni, che secondo gli autori del paper non sarebbero riconducibili all’attività del Sole, hanno rilasciato un’intensa quantità di radiazioni cosmiche; esse, quando hanno colpito l’atmosfera della Terra, hanno prodotto il carbonio-14, un isotopo radioattivo del carbonio scoperto nel 1940 e utilizzato per la datazione radiometrica di campioni organici. Tale metodo è il fondamento di questo studio, che si è inoltre basato su un software ideato appositamente per analizzare la quantità di carbonio ‘imprigionata’ negli anelli di accrescimento e l’insieme dei dati degli eventi Miyake; infatti, al momento, i Miyake conosciuti sono sei e si estendono su un arco di tempo che abbraccia quasi 10mila anni.
Il gruppo di lavoro ha notato che le radiazioni prodotte da questi accadimenti sono fino a cento volte più potenti di quelle del cosiddetto ‘evento Carrington’: avvenuto in piena epoca vittoriana – nel 1859 – questo fatto è ritenuto la tempesta solare più intensa mai verificatasi da quando questo tipo di dati viene registrato e provocò notevoli disturbi nelle comunicazioni via telegrafo.
Dopo aver condotto le analisi con il software, il team della ricerca ha concluso che gli eventi Miyake sono fenomeni astrofisici estremi non correlati all’attività solare e che alcuni di essi hanno avuto una durata piuttosto lunga (anche di uno-due anni); questo fatto, quindi, non è coerente con i brillamenti che hanno vita alquanto breve.
Il gruppo di lavoro ritiene che questo studio possa schiudere nuovi orizzonti di ricerca per approfondire un fenomeno i cui risvolti potrebbero essere pericolosi: una tempesta di radiazioni di tale portata, infatti, metterebbe a lungo fuori uso tutti i sistemi elettrici e di telecomunicazioni si cui fa affidamento la nostra società.
Crediti immagine: Università del Queensland