New Horizons sta rilevando più polvere del previsto al suo passaggio nella Fascia di Kuiper, mettendo in discussione i modelli scientifici sulle reali dimensioni di questa regione.

Lanciata nel 2006 per studiare Plutone, la sonda della Nasa si trova adesso ai confini del Sistema Solare esterno, dove risiedono centinaia di migliaia di oggetti o Kbo (Kuiper belt objects), ghiacciati e rocciosi. Questi resti, presumibilmente residui della formazione del Sistema Solare, scontrandosi creano la polvere rilevata dalla sonda.

Con i dati raccolti nell’arco di tre anni, in cui New Horizons ha viaggiato dalle 45 unità astronomiche (Ua) fino raggiungere le 55 Ua dal Sole – dove una Ua è la distanza tra la Terra e il Sole, quasi 150 milioni di chilometri – gli scienziati hanno pubblicato i risultati sulla rivista Astrophysical Journal Letters.

Utilizzando anche osservatori terrestri, come il telescopio giapponese Subaru alle Hawaii, gli studiosi hanno scoperto Kbo al di là di quello che veniva considerato il bordo esterno della Fascia di Kuiper. I nuovi dati suggeriscono che il confine della Fascia possa estendersi almeno fino a 80 Ua, ben oltre le 50 Ua come ritenuto finora.

Mentre continuano i rilevamenti, gli scienziati avanzano teorie. E’ possibile che la pressione delle radiazioni solari spinga la polvere creata nella fascia interna di Kuiper oltre le 50 Ua. Oppure, New Horizons potrebbe anche aver incontrato ‘giovani’ particelle che non sono state ancora prese in considerazione negli attuali modelli della Fascia di Kuiper.

La missione di New Horizons, che doveva terminare quest’anno, è stata estesa ulteriormente per continuare a studiare il Sistema Solare esterno.

 

Immagine in evidenza: illustrazione di New Horizons – Crediti: Nasa