«Il payload rispetta i requisiti scientifici molto stretti compresi quelli di interfaccia con il lanciatore Vega C», afferma Elisabetta Cavazzuti, membro della Commissione di collaudo del Lares System per Asi.
Sfera dal diametro di 42 cm con una massa di quasi 300 kg, il satellite Lares 2 è fatto di lega di nickel a elevata densità. Un bersaglio perfetto per i laser che ne tracceranno con grande accuratezza l’orbita, permettendo così la verifica sperimentale della teoria relativistica di Einstein.
Concepito e progettato dal team scientifico del Centro Fermi e dalla Università La Sapienza di Roma, il satellite è stato realizzato dall’INFN.
Lares 2 sarà il primo passeggero del nuovo lanciatore Esa, il cui volo inaugurale è previsto da Kourou per il maggio 2022. Il secondo satellite della serie segue così le orme del suo capostipite, Lares, satellite Asi operativo ormai da 10 anni, portato in orbita nel 2012 come carico principale con il primo volo del lanciatore europeo Vega.
«I principali attori del comparto aerospaziale italiano coinvolti nel lancio del Lares del 2012 sono presenti anche nella missione del Lares2 a ulteriore garanzia dell’affidabilità e robustezza del team e dei risultati attesi», afferma Simone Pirrotta, Program Manager Asi della missione Lares 2.
Lares 2 alloggerà fino al rilascio nella piattaforma Lares System, al fianco di altri 6 piccoli satelliti selezionati da Esa, di cui tre italiani: tra questi, Astrobio e Greencube sono stati realizzati da Asi. La realizzazione del Lares System è avvenuta parallelamente allo sviluppo del nuovo vettore Esa che lo ospiterà, il razzo alto 35 m costruito in Italia da Avio.
«Abbiamo dovuto sviluppare una piattaforma che si adattasse a modifiche di interfaccia, lato lanciatore, che potessero occorrere anche all’ultimo momento. Flessibilità è stata la nostra parola d’ordine», afferma Alessandro Bursi, Project Manager del Lares System per Ohb Italia.
Immagine: il satellite Lares 2 alloggiato sul Lares System Crediti: Asi/ Ohb Italia