Gli strumenti ottico e infrarosso della missione Euclid dell’Esa hanno superato le revisioni e sono stati integrati correttamente nel modulo del veicolo. Un importante passo avanti nell’assemblaggio del telescopio spaziale, che avrà come scopo investigare la materia oscura e l’energia oscura. La missione, programmata per il lancio nel 2022, vanta una forte partecipazione italiana.
I due strumenti che compongono il carico scientifico, Vis e Nisp, rispettivamente VisibleInstrument e Near infrared spectro-photometer, sono stati integrati nel modulo di carico utile del veicolo spaziale da Airbus Defence and Space a Tolosa, in Francia. Questo modulo è costituito da una piastra di base in silicone, contenente i due strumenti e lo specchio principale del telescopio, progettato per funzionare a lunghezze d’onda sia visibile che vicine all’infrarosso.
Nell’aprile del 2021, il modulo verrà inviato al Centre Spatial de Liege, in Belgio, per ulteriori test in una camera a vuoto termico che simula le condizioni dello spazio, per poi partire alla volta degli stabilimenti di Thales Alenia Space, a Torino. La compagnia ha infatti realizzato il modulo di servizio, che verrà integrato con il payload per formare il veicolo spaziale finale.
Vis e Nisp sono stati realizzati con l’importante contributo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, coordinati dall’Agenzia spaziale italiana. L’Italia, infatti, insieme a Francia e Gran Bretagna, è uno dei principali protagonisti della missione.
Obiettivo della missione, realizzare una mappa molto dettagliata della distribuzione e dell’evoluzione di materia ed energia oscure nell’Universo, scrutando ben due miliardi di galassie. I dati raccolti da Euclid permetteranno agli scienziati di realizzare il più grande e accurato rilevamento 3D dell’Universo.