Dopo il successo di Nasa ed Esa ci prova anche la Cina che, tra il 2025 e il 2027, realizzerà il suo primo test di difesa planetaria.

Poco dopo il lancio di Dart a novembre 2021, la Cina aveva inserito la Difesa Planetaria tra le priorità della ricerca spaziale. Con l’avanzamento della tecnologia e le nuove scoperte, comprese le simulazioni che riguardano la deflessione di un asteroide, la Cina ha ideato un piano di difesa per contrastare le minacce dei Neo (asteroidi vicini alla Terra), compreso un sistema di rilevamento e di allerta precoce.

L’obiettivo sarà 2019 VL5, un asteroide più piccolo e meno massiccio rispetto a Dimorphos colpito e deviato il 26 settembre 2022 dalla missione Dart; ha 30 metri di diametro e appartiene alla classe Aten, asteroidi che attraversano l’orbita della Terra e hanno un periodo orbitale inferiore a un anno.

Il progetto è stato presentato la scorsa settimana all’8° Conferenza dell’International Academy of Astronautics a Vienna, in Austria. La missione utilizzerà un razzo Long March 3B con a bordo sia il veicolo impattatore che il veicolo osservatore, che nel caso della missione Dart sarà la missione Hera; tra i  carichi utili, un per il telerilevamento ottico, radar e laser e un analizzatore di polveri e particelle per la valutazione dell’impatto.

Dopo il lancio, i due veicoli spaziali si separeranno in tempi diversi con diverse traiettorie. In particolare, il veicolo spaziale dell’osservatore raggiungerà prima l’asteroide per le osservazioni iniziali e per valutarne la topografia. L’impatto contro VL5 2019 avverrà a una velocità relativa di 6,4 chilometri al secondo; l’obiettivo è alterare la velocità dell’asteroide di circa cinque centimetri al secondo.

Il piccolo asteroide sarà osservato anche da telescopi terrestri e dal telescopio spaziale Xuntian, che dovrebbe essere lanciato in un’orbita simile a quella della stazione spaziale cinese Tiangong, verso la fine del 2024.

 

Immagine in apertura: illustrazione di un asteroide vicino alla Terra (Neo) – Crediti: Nasa