Nei prossimi 4 anni si prevede una fitta tabellina di marcia per il lanciatore Vega. Così Giulio Ranzo, Amministratore delegato di Avio, ha disegnato il prossimo futuro di una delle punte di diamante dell’Europa in campo spaziale. Alla Satellite 2019 conference, che si è tenuta dal 6 al 9 maggio a Washington, il Ceo di Avio ha spiegato come i programmi dell’Agenzia Spaziale Europea puntino allo sviluppo di Ariane 6 e Vega C, per un autonomo accesso europeo allo spazio, e come tra il 2020 e il 2023 l’Europa garantirà una cadenza per Vega e Vega C di due missioni all’anno. La maggioranza dei voli andranno alla nuova configurazione del lanciatore, il Vega C, progettato per portare sino a 2.350 chilogrammi a 700 chilometri di quota in orbita terrestre bassa, ovvero 700 chili in più dell’attuale Vega.

Secondo Ranzo, un maggiore impegno su Vega C risponde ad una adeguata richiesta del mercato oltre che alle esigenze dei governi europei. Il debutto della nuova configurazione del lanciatore è previsto nel marzo 2020. A bordo ci sarà il satellite scientifico Lares-2 dell’Agenzia Spaziale Italiana, destinato a calcare le orme del primo Lares, sempre dell’Asi, inviato in orbita in occasione del primissimo liftoff del Vega, avvenuto nel febbraio 2011. Il Lares seconda versione volerà più in alto del suo predecessore, posizionandosi in orbita a 6000 chilometri di distanza, con la peculiare inclinazione di 71 gradi. Su Vega C è destinata a viaggiare, nel futuro, anche la famiglia Cosmo SkyMed.

Dal 2023 fino alla fine del periodo di transizione da Vega a Vega C l’obiettivo sarà quello di raggiungere 5 lanci all’anno. Intanto, in vista del debutto di Vega C a marzo 2020, Avio ha testato il motore di secondo stadio, Zefiro 40, e procederà a una nuova prova per il motore di primo stadio P120C, valida anche per l’utilizzo con Ariane 6, nell’ottica di ridurre i costi con le economie di scala.