👉 Seguici anche sul nostro canale WhatsApp! 🚀
Le aurore ondeggiano, pulsano, sembrano avere dei buchi. Fenomeni unici e diversi, legati all’ambiente meteorologico spaziale che circonda la Terra, per cui la Nasa ha progettato due missioni per l’analisi di questi eventi straordinari. Lo studio sarà guidato da Marilia Samara e Robert Michell, fisici spaziali ed esperti di aurore.
Saranno lanciati due razzi che avranno a bordo gli strumenti per analizzare l’interazione tra gli elettroni e il campo magnetico terrestre; ognuno sarà dedicato a un diverso tipo di aurora per comprendere cosa mette in moto gli elettroni che le creano.
Le aurore, infatti, si formano quando particelle cariche, provenienti dal Sole, entrano in collisione con gli atomi presenti nell’atmosfera superiore della Terra e liberano energia sotto forma di luce.
La missione Giraff (Ground Imaging to Rocket investigation of Auroral Fast Features) analizzerà le aurore pulsanti veloci, chiazze in movimento che lampeggiano più volte al secondo, e le aurore tremolanti che brillano fino a 15 volte. Gli scienziati, guidati da Mitchell, misureranno l’energia, la quantità e i tempi di arrivo degli elettroni per determinare i diversi processi di accelerazione che formano ciascuna aurora.
La seconda missione si chiama Black and Diffuse Aurora Science Surveyor e studierà le cosiddette ‘aurore nere’ che sembrano presentare buchi o zone prive di luce. Il gruppo di ricerca, guidato da Samara, inseguirà gli elettroni in uscita che potrebbero aver invertito la direzione dando origine a queste aree scure o vuote che attraversano le bande di luce.
Entrambi i razzi partiranno dal Poker Flat Research Range, il poligono di lancio di Fairbanks, in Alaska e impiegheranno circa cinque minuti per raggiungere l’altitudine necessaria. La finestra per le due missioni si è aperta il 21 gennaio, ma il momento più opportuno per il lancio sarà determinato dall’attività delle aurore.
Immagine in evidenza: aurora boreale – Crediti: Sherwin Calaluan, Esa