Un nuovo studio, condotto da Brian D. Fields dell’Università dell’Illinois e da i suoi colleghi, attribuisce l’estinzione di massa avvenuta durante il periodo Devoniano all’esplosione di una supernova. 

Il periodo Devoniano è uno dei sei periodi in cui è diviso il Paleozoico, verso la sua fine scomparvero circa il 60% delle specie allora viventi, per questo si parla di estinzione di massa. La causa di queste estinzioni potrebbe essere dovuta a un significativo calo dei livelli di ozono stratosferico, forse innescato da un aumento di temperatura globale.

L’ipotesi proposta dal team di ricerca suggerisce che l’esplosione di una supernova vicina potrebbe aver prodotto alti livelli di radiazioni ionizzanti per un periodo molto lungo, probabilmente circa 100 mila anni. Una supernova che esplode rilascia una grande quantità di energia e grandi quantità di raggi Uv, raggi X e raggi gamma. Se l’esplosione fosse avvenuta a una distanza di 20 parsec non avrebbe potuto uccidere la vita sulla Terra ma avrebbe potuto fornire abbastanza radiazioni per esaurire lo strato di ozono, lasciando la Terra senza protezione dai raggi ultravioletti e dai raggi cosmici.

Una tale esplosione avrebbe implicato che si depositassero sulla Terra tracce di isotopi radioattivi come samario-146 e plutonio-244 e, secondo gli studiosi, il rilevamento di tali isotopi negli strati rocciosi del periodo Devoniano potrebbe supportare l’ipotesi dell’esplosione della supernova.