Grazie ai dati raccolti da InSight abbiamo ascoltato il suono del vento su Marte e registrato per la prima volta dei micro terremoti. InSight (acronimo di Interior exploration using seismic investigations, geodesy and heat transport) è la missione della Nasa per l’esplorazione di Marte, atterrata il 26 novembre 2018 sul pianeta rosso, ha collocato un sismometro sulla superficie marziana, i cui dati vengono trasmessi sulla Terra. Un gruppo di ricercatori dell’International institute for carbon-neutral energy research dell’università di Kyushu, in Giappone, si è interrogato se sia possibile capire la composizione interna di Marte studiandone i terremoti.

Il nuovo studio è stato pubblicato su Geophysical Research Letters. Il team di esperti ha analizzato le registrazioni sismiche raccolte tra febbraio e giugno 2019 da InSight. I dati hanno rilevato la presenza di centinaia di micro-terremoti su Marte, la maggior parte dei quali molto deboli. Gi scienziati hanno determinato che i terremoti sono di tipi e frequenze diversi e diverse sono le loro fonti, dimostrando il potenziale nell’utilizzo di tali risorse per lo studio del sottosuolo marziano.

Le registrazione sono state esaminate per determinare la propagazione e l’intensità dei microtremori. «La nostra analisi di polarizzazione ha rivelato che le onde sismiche di diversi frequenze e tipi hanno mostrato variazioni nel corso del giorno marziano. Le variazioni temporali nelle onde P a bassa frequenza sono relative ai cambiamenti nel vento e nell’irradiazione solare, mentre le onde Rayleigh a bassa frequenza sono legate alla direzione del vento nella regione vicino al lander. Naturalmente i rumori ambientali a frequenza più alta sono da attribuire alle vibrazioni del lander stesso. I microtremori di tipi e frequenze diversi hanno, probabilmente, fonti differenti e alcuni potrebbero essere influenzati dalle strutture geologiche» ha affermato Tatsunori Ikeda, coautore dello studio. 

Le differenze fra le fonti dei terremoti marziani potrebbero aiutare a identificare le strutture geologiche della composizione interna di Marte, ma un singolo sismometro non è sufficiente all’intento, anche se i dati di InSight sono un passo fondamentale in questa direzione.

«I futuri progetti di reti sismiche ci consentiranno di modellare e monitorare la struttura geologica interna di Marte e potrebbero persino contribuire all’esplorazione delle risorse su Marte» ha concluso Takeshi Tsuji principale autore dello studio.

Immagine in apertura: rumore ambientale marziano. Takeshi Tsuji, I2CNER, Kyushu University