Tre italiani e una serie di payload voleranno a bordo del veicolo spaziale suborbitale SpaceShipTwo di Virgin Galactic. E’ questo il contenuto dell’accordo firmato lo scorso 2 ottobre presso l’Ambasciata Italiana di Washington dall’Aeronautica Militare e dall’azienda del magnate Richard Branson. I voli rappresenteranno un’occasione unica per fare ricerca a bordo di un veicolo commerciale e l’aeronautica militare lavorerà insieme all’Asi, al Cnr e alle università per fornire i payload di ricerca e il personale necessari al volo. Delle tre persone selezionati per i voli il primo sarà un pilota o un astronauta, il secondo un medico con un background in medicina aerospaziale, mentre il terzo sarà un ricercatore che monitorerà gli esperimenti.

Virgin si occuperà dell’addestramento e della preparazione dei ricercatori, in modo che siano pienamente equipaggiati per compiere il loro lavoro come specialisti della missione sul volo. Durante i voli, verranno portati a bordo strumenti specifici in grado di misurare gli effetti biologici sul corpo umano della transizione dalla gravità alla microgravità. I voli potrebbero già prendere il via verso la fine del prossimo anno:  tutto dipenderà dalla durata del training del personale e dai test in corso su  SpaceShipTwo. Lo spazioporto designato, sarà quello del New Mexico anche se Virgin è interessata a far volare il suo veicolo anche dallo spazioporto italiano di Taranto-Le Grottaglie in base a un accordo tra le due società  Altec ( partecipata Asi) e Sitael, sottoscritto nel 2018.

L’accordo di Washington segna un importante svolta nel settore spaziale: è la prima volta che pubblico e privato stipulano un contratto per portare personale e carichi utili su un volo commerciale. Negli scorsi anni, il programma Flight Opportunity della Nasa ha già fatto volare esperimenti sul New Shepard di Blue Origin e sulla SpaceShipTwo ma gli esperimenti erano gestiti da terra, senza ricercatori a bordo. Il contratto è l’ultimo di una serie di sviluppi che hanno interessato l’azienda di Branson. Lo scorso febbraio lo spazioplano Vss Unity ha portato a bordo una crew composta da tre persone ( tra cui era presente anche il primo passeggero)  sfiorando i 90 chilometri di altezza. Ora la compagnia sta lavorando alle modifiche necessarie per rendere la cabina di Vss Unity adatta ai voli commerciali, mentre vanno avanti i lavori sullo Spaceport America, primo spazioporto costruito per scopi commerciali, inaugurato lo scorso agosto.