La Nasa, nel rendere note le sue valutazioni sulle proposte commerciali ricevute per il programma Commercial Low Earth Orbit Destinations, ha emesso giudizi severi su SpaceX e Relativity Space che avevano partecipato all’iniziativa sottoponendo le proprie richieste di finanziamento.
Le società selezionate, che riceveranno più di 400 milioni di dollari entro il 2025, sono Blue Origin, Nanoracks e Northrop Grumman, ma le valutazioni della Nasa – rese pubbliche il 27 gennaio scorso – fanno emergere dettagli sulle varie offerte esaminate dall’ente spaziale americano.
I piani aziendali di ciascuna proposta sono stati analizzati sulla base di una scala codificata a colori (blu, verde, bianco, giallo e rosso), corrispondenti rispettivamente a livelli di fiducia molto alti, alti, moderati, bassi e molto bassi.
Con la pubblicazione delle valutazioni Nasa, ad esempio, si è appreso che SpaceX aveva basato la sua proposta sulla conversione della versione del lander lunare del suo veicolo Starship che sta sviluppando per il programma Human Landing System (Hls), anch’esso ‘targato’ Nasa. L’azienda ha guadagnato punti di forza in base alla maturità tecnica connessa alla proposta Hls e a un ‘approccio forte’ nelle telecomunicazioni che sembrava essere associato alla costellazione Starlink. Tuttavia, la Nasa ha valutato diversi punti deboli a causa della mancanza di dettagli nel progetto, incluso il modo con cui verranno ospitati i carichi utili e con cui sarà ampliato un sistema di controllo ambientale per missioni di lunga durata. L’agenzia spaziale Usa, inoltre, ha assegnato alla proposta di SpaceX un punteggio tecnico di giallo e un punteggio del piano aziendale di rosso e non ha considerato la società per un’assegnazione della commessa. SpaceX, da parte sua, non ha risposto ai chiarimenti richiesti e non ha rilasciato dichiarazioni su eventuali piani futuri per stazioni spaziali commerciali.
Nemmeno l’offerta di Relativity Space era chiara. La società – che sta sviluppando il piccolo veicolo di lancio Terran 1 e il più grande veicolo riutilizzabile Terran R – ha presentato una proposta che è andata meglio di quella di SpaceX. Dell’offerta presentata non si conoscono i dettagli, ma l’offerta include chiaramente un “laboratorio riutilizzabile”. La valutazione della Nasa è stata positiva sulla gestione tecnica e sulle risorse interne per lo sviluppo della stazione, ma ha anche evidenziato una scarsa strategia aziendale e poca chiarezza sui bilanci e sulle disponibilità finanziarie; l’offerta includeva anche lo sviluppo di veicoli di lancio non previsti dal programma. L’ente spaziale americano ha assegnato a Relativity un punteggio tecnico di bianco e un punteggio del piano aziendale di giallo. Tim Ellis, amministratore delegato di Relativity, ha dichiarato a Space News – il 31 gennaio scorso – che la società ha un’idea ‘molto precoce’ su come lo stadio superiore del suo veicolo Terran R potrebbe essere utilizzato come destinazione commerciale Leo, ma ha rifiutato di entrare nei dettagli. «La nostra esclusione tra i primi selezionati non ci impedirà di continuare le conversazioni con i vertici della NASA sulla visione futura di Relativity con un Terran R completamente riutilizzabile», ha sottolineato Ellis.
Secondo quanto si apprende nel merito delle valutazioni dei primi tre assegnatari, la proposta di Blue Origin per la sua stazione Orbital Reef ha ricevuto punteggi tecnici e commerciali di colore bianco nell’analisi iniziale. La proposta è risultata vincente a causa di molti punti di forza tecnici sul suo design e altri aspetti, tra cui “l’uso di un approccio logistico di Amazon, già collaudato, che aumenta le probabilità di una gestione riuscita dell’hardware di terra a supporto dell’equipaggio e dei servizi di carico utile”. Tuttavia, alcuni aspetti, come l’uso di moduli gonfiabili e veicoli spaziali monoposto, sono stati ritenuti a rischio significativo in base alle specifiche del programma proposto.
Alla società sono stati riconosciuti un’ambiziosa strategia aziendale e un buon livello di fiducia per la disponibilità dell’investimento privato nel periodo iniziale. Tuttavia, è stato criticata per aver cercato più fondi dal programma di finanziamento di quanto la Nasa avesse affermato che fosse disponibile, una debolezza significativa che la società ha successivamente corretto.
Anche la proposta di Nanoracks per la sua stazione spaziale Starlab ha ricevuto punteggi tecnici e commerciali di bianco. Ha vinto i suoi punti di forza per i progetti tecnicamente maturi. Tuttavia, l’agenzia spaziale Usa ha ritenuto ambiziosa la proposta formulata con un alto grado di eccessiva sopravvalutazione su alcuni lati. L’aspetto di affidabilità sulla compartecipazione con fondi privati è stato apprezzato anche in mancanza di opportuni dettagli finanziari e stime di entrate economiche poco realistiche.
Infine, Northrop Grumman ha ricevuto un punteggio tecnico di verde e un punteggio aziendale di giallo. La proposta aveva molti punti di forza tecnici legati alla maturità della sua progettazione e delle sue operazioni. Tuttavia, la Nasa ha evidenziato i punti deboli nella sua capacità di ospitare carichi utili più grandi e nella sottovalutazione della quantità di servizi di rifornimento necessari per l’equipaggio. Buono anche il piano aziendale ed è stato espresso un buon giudizio sul team di gestione: una squadra esperta, con alta probabilità di rispettare il programma basato sull’uso di tecnologie mature. Tuttavia, sono state espresse preoccupazioni sulle strategie di marketing, sulla mancanza di risorse ferrate nell’ambito dello sviluppo aziendale e su un piano di finanziamento non comprovato. La società ha aumentato il suo investimento originariamente ‘molto basso’ a seguito della valutazione.
La Nasa ha, infine, deciso di assegnare finanziamenti dello Space Act a tutte e tre le suddette società, ritenendo però che Blue Origin e Nanoracks fossero relativamente simili in termini di sviluppo commerciale e tecnico, mentre Northrop Grumman è stata valutata tecnicamente più matura delle altre due, seppure con maggiori rischi per lo sviluppo del business. Secondo l’ente spaziale statunitense, la Northrop Grumman contribuisce a rendere lo spread di rischio più equilibrato per il raggiungimento di almeno una destinazione commerciale Leo nel corso di questo progetto.
In apertura: una rappresentazione artistica della stazione spaziale commerciale. Northrop Grumman, una delle tre società che hanno ricevuto le assegnazioni per lo sviluppo di stazioni spaziali commerciali dalla Nasa il 2 dicembre, propone di costruire una stazione sfruttando il lavoro svolto – tra gli altri pogetti – per la sua navicella cargo Cygnus e il modulo Halo, tra gli altri progetti. Credito: Northrop Grumman