C’è acqua nel passato di Marte, ma anche nel suo presente. Ormai gli astronomi ne sono convinti, e tutte le recenti missioni hanno confermato la presenza di antichi fiumi, laghi e oceani marziani. Un tempo il mondo rosso era probabilmente ricchissimo d’acqua, mentre oggi il prezioso liquido che potrebbe indicare la presenza di microrganismi si trova intrappolato nei meandri del suolo marziano. Ne abbiamo avuto la prima conferma certa lo scorso luglio, grazie al radar italiano Marsis a bordo della sonda europea Mars Express, che ha individuato un lago salmastro a circa 1,5 chilometri di profondità sotto il ghiaccio.
Ora una nuova ricerca pubblicata su Journal of Geophysical Research – Planets fornisce un quadro ancora più completo della presenza liquida su Marte, come uno zoom che si allarga da un particolare mostrando un disegno sempre più complesso. Non solo esiste un deposito d’acqua nel sottosuolo marziano, ma c’è un intero sistema interconnesso di laghi sotterranei, alcuni dei quali sembrerebbero contenere gli ingredienti giusti per ospitare forme di vita. La scoperta arriva ancora una volta da Mars Express, che da oltre 15 anni orbita attorno al mondo rosso inviandoci preziosissimi dati.
Le ultime informazioni, analizzate da un team di scienziati provenienti da Olanda, Germania e Italia, mostrano 24 crateri marziani molto profondi, all’interno dei quali si snodano particolari strutture geologiche che per formarsi hanno richiesto la presenza di acqua liquida. “In passato Marte era un mondo acquoso – commenta Francesco Salese dell’Università di Utrecht e leader dello studio – ma quando il suo clima è cambiato l’acqua si è ritirata progressivamente sotto la sua superficie, per formare bacini e falde sotterranee. Noi abbiamo cercato le tracce di quest’acqua, e abbiamo trovato la prima evidenza geologica di un sistema planetario di laghi sotterranei.”
Il pavimento dei 24 crateri analizzati si trova a circa 4.000 metri sotto il “livello del mare” marziano – una soglia che su Marte è arbitrariamente definita in base all’altitudine e alla pressione atmosferica del pianeta. Questa rete di laghi sotterranei, affermano i ricercatori, risalirebbe a circa 3.5 miliardi di anni fa. Non è da escludersi dunque che ci sia un nesso tra l’attuale deposito d’acqua nel sottosuolo e l’oceano marziano che gli scienziati ipotizzano esistesse tra 3 e 4 miliardi di anni fa. Una teoria che sarà vigliata dalle future missioni sul pianeta rosso, che perforeranno il suolo marziano alla ricerca di eventuali forme di vita che potrebbero essere nate proprio grazie all’acqua conservata per tutti questi anni sotto la superficie di Marte.