Manovre in corso per Maven (Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN), la sonda della Nasa che da oltre 4 anni è impegnata a svelare i segreti dell’atmosfera di Marte: infatti, in previsione dell’arrivo del rover Mars 2020 (nuovo esploratore marziano anch’esso targato Nasa), il team di Maven ha appena dato il via ad una serie di operazioni per restringere la sua orbita intorno al Pianeta Rosso. Il punto più alto dell’ellissi tracciata da Maven passerà da una distanza di 6200 chilometri da Marte ad una di 4500 e tale riduzione ha lo scopo di utilizzare la sonda per facilitare le comunicazioni tra Mars 2020 e il suo segmento di terra. Non si tratta di una novità per Maven, dato che occasionalmente aveva svolto lo stesso incarico con Curiosity.
Un’orbita più stretta consentirà alla sonda di girare intorno a Marte con maggiore frequenza e di migliorare le prestazioni nel campo delle telecomunicazioni; quando non sarà impegnata in questo ambito proseguirà il suo programma scientifico da una posizione più ravvicinata e proprio per questo motivo il team della missione sta pianificando ulteriori compiti da farle svolgere. Maven, lanciata nel novembre 2013 e nell’orbita di Marte da settembre 2014, era stata concepita per avere una vita operativa di due anni; la sonda però sta operando ancora nel pieno delle sue funzioni e, dato che il carburante dovrebbe durare sino al 2030, la Nasa intende utilizzare le sue capacità il più a lungo possibile specie per quanto riguarda i suoi strumenti radio.
Nei prossimi mesi il team della missione metterà in atto una tecnica di navigazione chiamata aerofrenaggio (aerobraking), vale a dire sfrutterà l’attrito dell’atmosfera del Pianeta Rosso per ridurre la velocità di Maven. Questa tecnica è ritenuta preferibile dagli ingegneri della Nasa perché permette di modificare l’orbita senza consumi eccessivi di carburante. I tecnici di Maven hanno già avuto alcune esperienze di utilizzo della sonda ad orbite più basse, quando, ad esempio, sono state effettuate particolari misurazioni sull’atmosfera di Marte e sono stati osservati due nuovi tipi di aurore marziane.