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Giornata sfortunata quella del 9 novembre per il New Glenn, il razzo riutilizzabile di Blue Origin che avrebbe dovuto decollare per la sua seconda missione, la Ng-2.
Il volo è stato, infatti, annullato per le condizioni meteorologiche avverse persistite lungo tutta la finestra di lancio.
Mentre il razzo era pronto sulla rampa del Launch Complex 36 della Space Force Station a Cape Canaveral, in Florida, Blue Origin aveva inizialmente posticipato il decollo dall’apertura della finestra di lancio, prevista alle 14:45 ora locale, a un minuto prima della sua chiusura, a causa delle nuvole e della pioggia che si erano abbattute sulla Space Force Station. Un tentativo vano, visto che il conto alla rovescia si è interrotto 4 minuti e 43 secondi prima del decollo riprogrammato, annullando di fatto il lancio.
Per di più, oltre alle condizioni meteorologiche avverse, si sono verificati altri inconvenienti che, probabilmente, avrebbero potuto fermare il New Glenn anche se il meteo fosse stato favorevole.
Blue Origin ha infatti segnalato un problema tecnico con le attrezzature di supporto a terra presso la piattaforma di lancio, senza far capire se l’inconveniente si sarebbe potuto risolvere in tempo per il lancio.
Inoltre, era stata segnalata una nave da crociera in acque soggette a restrizioni per permettere di effettuare il lancio in sicurezza. Blue Origin ha tuttavia dichiarato che la nave sarebbe stata in grado di lasciare la zona off limits prima del decollo previsto.
Il prossimo tentativo di lancio per la missione Ng-2 è ora previsto per il 12 novembre, data selezionata in base alle previsioni meteo e delle condizioni del mare, con una finestra di lancio tra le 20.50 e le 22.17 ora italiana. La nuova fascia oraria è stata identificata da Blue Origin con la collaborazione della Federal Aviation Administration.
Mentre il debutto del New Glenn, andato in scena a gennaio, ha portato con successo in orbita il carico utile, il Blue Ring Pathfinder, agganciato allo stadio superiore del razzo, il secondo volo dovrà portare nello spazio la missione Escapade di Nasa. Queste due sonde destinate all’orbita di Marte, una volta a destinazione, studieranno la magnetosfera del Pianeta Rosso e analizzeranno il modo in cui le particelle energetiche del vento solare interagiscono con l’atmosfera marziana. Questa sarà la prima missione interplanetaria lanciata dal New Glenn.
La missione Ng-2 sarà anche la seconda occasione per il New Glenn per realizzare il primo tentativo di recupero di un booster nella storia di Blue Origin. Durante il volo inaugurale, infatti, il primo stadio del razzo non era riuscito ad atterrare sulla chiatta nell’Oceano Atlantico. Alla base del fallimento di questo tentativo vi era stata la mancata riaccensione dei motori Be-4 del primo stadio durante il suo rientro. Un problema tecnico tuttavia risolto come ha dimostrato il superamento del test di accensione statica che il New Glenn ha affrontato lo scorso 30 ottobre sulla piattaforma di lancio, prima di rientrare nel suo hangar per l’integrazione del suo carico utile principale, le due sonde Escapade.
La missione Ng-2 vedrà, infatti, anche un carico utile secondario che rimarrà attaccato allo stadio superiore. Questo esperimento è stato realizzato da Viasat per testare dei sistemi commerciali di telemetria e trasmissione dati, nell’ambito del Communications Services Project (Csp) della Nasa, volto a trasferire le comunicazioni da reti pubbliche a reti private.
Immagine in evidenza: Il New Glenn di Blue Origin sulla piattaforma di lancio dopo che la società ha annullato il tentativo di lancio del 9 novembre. Crediti: Blue Origin.




