Lo spazioporto europeo in Guyana francese si prepara ad accogliere Ariane 6, il nuovo razzo per il trasporto pesante dell’Esa.
Presso la base di lancio si è svolto con successo l’ultimo ‘abbraccio’, ossia le fasi finali del rifornimento di propellente che il nuovo veicolo europeo sperimenterà nei momenti critici prima del decollo.

La procedura simulata ha coinvolto i ‘cryo-arms’ , ossia bracci meccanici di supporto che manterranno Ariane 6 pieno di idrogeno liquido e ossigeno liquido fino a pochi istanti prima del suo lift off.
Durante la serie di test sulla piattaforma di lancio, i due bracci attaccati alla parte superiore del pilone di Ariane 6 sono stati separati e ritratti mentre erano pieni di idrogeno. Una prova superata senza problemi che simula una procedura che verrà affrontata prima del lancio.

Questo abbraccio rappresenta un sostegno vitale per il razzo che si accinge a decollare. I due bracci robotici sostengono, infatti, i tubi e le connessioni attraverso cui si garantiscono le ultime funzioni fondamentali sulla rampa di lancio: fornire il carburante criogenico di rabbocco, mantenere la corretta pressurizzazione dei serbatoi, raffreddare i motori prima dell’accensione oltre a mantenere lo stadio superiore del razzo in condizioni ottimali fino al punto di decollo.

I due bracci meccanici, di 13 metri e 20 tonnellate l’uno, forniscono ciascuno un ‘alimento’ diverso: il primo pompa idrogeno liquido a -250°C, il secondo fornisce ossigeno liquido a -180°C. Ma come ogni cordone ombelicale, anche questa connessione nutritiva deve sbrigliarsi, slegandosi poco prima del decollo del razzo.

Nel caso di Ariane 6 la procedura di distacco e di rapido allontanamento dei bracci impiega in totale solo 2,6 secondi, molto meno rispetto al suo predecessore, Ariane 5. La manovra di precisione, finalizzata a limitare il rischio di eventuali interferenze con l’ascesa del razzo, può essere così innescata sempre più negli ultimi istanti del conto alla rovescia.

Mantenere i rifornimenti collegati al razzo fino all’ultimo momento garantisce, infatti, il pieno di carburante finché è possibile.

Testato con successo questo abbraccio nutritivo, mancano ora solo poche prove prima di dichiarare il nuovo complesso di lancio dello spazioporto europeo definitivamente pronto per l’arrivo di Ariane 6.

 

Crediti immagine e video: Esa/Cnes/Arianespace