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Rinviata a data da destinarsi la missione privata Ax-4, diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale, a causa della rilevazione di una nuova anomalia di pressione in una sezione del modulo russo Zvezda, già nota per una perdita d’aria persistente individuata diversi anni fa. Il problema è stato localizzato nel compartimento PrK, un vestibolo che collega un portello di attracco al resto del modulo. L’area è da tempo sotto osservazione per criticità strutturali e ha suscitato preoccupazioni sia da parte della Nasa che dell’agenzia spaziale russa Roscosmos.

La sospensione della missione Ax-4 offre un margine di tempo prezioso per analizzare meglio la situazione e verificare se siano necessari ulteriori interventi. La perdita d’aria nel modulo Zvezda era stata individuata per la prima volta nel 2019, ma nonostante i vari tentativi di contenimento da parte di Roscosmos, il problema non è mai stato completamente risolto. Di recente, un nuovo segnale di pressione anomalo ha attirato l’attenzione degli ingegneri. La natura di tale segnale non è stata resa pubblica e Roscosmos non ha rilasciato commenti ufficiali, complice anche la festività nazionale in Russia coincidente con la data dell’annuncio.

Il rinvio arriva in un momento in cui SpaceX si stava preparando per il lancio della missione Ax-4, ora da riprogrammare e già posticipata una prima volta l’11 giugno a causa di una perdita di ossigeno liquido durante la fase di preparazione. La Nasa aveva già previsto finestre di lancio fino alla fine di giugno e nuovamente a partire dalla seconda settimana di luglio. Tuttavia, un ulteriore e prolungato slittamento potrebbe avere effetti a catena, tra cui possibili sovrapposizioni con la missione Crew-11, attualmente prevista per fine luglio.

 

In apertura: l’equipaggio della missione privata Axiom Mission 4 diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale. Da sinistra, il pilota Shubhanshu Shukla dall’India, il comandante Peggy Whitson dagli Stati Uniti e gli specialisti di missione Sławosz Uzanański-Wiśniewksi dalla Polonia e Tibor Kapu dall’Ungheria. Crediti: Axiom Space.