Mentre continua a inviare satelliti nello spazio e a stabilire nuovi record con i suoi razzi Lunga Marcia, la Cina sta sviluppando nuove tecnologie per la riutilizzabilità nel settore dei lanci.

Il 24 agosto da Taiyuan, uno dei quattro spazioporti cinesi, è stato lanciato il 63esimo lanciatore Lunga Marcia 2D che ha messo in orbita il satellite Beijing-3B adibito al monitoraggio ambientale. Sono ancora in uso tredici tipi di razzi Lunga Marcia e questa è stata la 434esima missione di questa serie di lanciatori, il 104esimo successo consecutivo, secondo l’Agenzia Spaziale Cinese (Cnsa).

Per adeguarsi alle nuove tecnologie che prevedono sia la riduzione dell’impatto sull’ambiente, sia la riduzione dei costi di lancio, la Compagnia cinese di scienza e tecnologia aerospaziali (Casc) e il suo ente di ricerca e sviluppo la Shanghai Academy per la tecnologia aerospaziale (Sast) stanno studiando nuove tecniche per rinnovare il razzo.

Intanto, ha realizzato delle alette a griglia testate sia sul Lunga marcia 2D che sul 2C, utili per controllare l’area di caduta dei razzi ed evitare così problemi di evacuazione di zone abitate.

Per quanto riguarda invece i propellenti, il 2D utilizza tetrossido di azoto e dimetilidrazina, altamente tossici e corrosivi, per cui la Casc ha annunciato che intende sostituire gli attuali motori con nuovi modelli alimentati da cherosene e ossigeno liquido.

Attualmente è in fase di sviluppo una versione riutilizzabile del lanciatore leggero (per piccoli carichi) Lunga Marcia 6 e al lanciatore medio numero 8. Per le future missioni sulla Luna e su Marte, la Cina ha già messo in cantiere, con specifiche di riutilizzabilità, il razzo super pesante Lunga Marcia 9 che ha una capacità simile allo Space Launch System (Sls) della Nasa, in fase di sperimentazione con la missione Artemis.

Recentemente, LandSpace, un’azienda privata cinese che opera nel settore dei lanci aerospaziali, ha compiuto con successo il secondo test di avviamento del motore TQ-12A, che fa parte della serie “Tianque”, a metano e ossigeno liquido completamente riutilizzabili.

 

Immagine in apertura: test del motore a metano a ossigeno liquido di Tianque – Crediti: LandSpace