Fulvia Croci26 settembre 2017

La Cina frena la corsa verso la Luna. Secondo quanto dichiarato dalla China National Space Administration (Cnsa), il fallimento del lancio del razzo Lunga Marcia 5 dello scorso luglio provocherà il rallentamento delle prossime missioni, in particolare di quelle con obiettivo Luna.

Il vettore pesante cinese, partito il 2 luglio dal centro spaziale di Wengchang, nell’isola di Hainan, ha iniziato a manifestare alcune anomalie, probabilmente legate al secondo stadio, subito dopo il lift-off.

Il Lunga Marcia 5 è il più grande razzo sviluppato dalla Cina fino ad oggi e vanta performance simili a quelle del Delta 4 Heavy della United Launch Alliance.

Il primo lancio, risalente al novembre del 2016, è considerato un successo nonostante alcuni problemi con l’ultimo stadio abbiano ridotto l’esattezza dell’orbita prevista inizialmente.

La prossima missione in agenda era in programma per il mese di novembre: Lunga Marcia avrebbe dovuto trasportare Chang’e-5, una sonda per la raccolta di campioni lunari e il loro trasporto sulla Terra.

Ora, a seguito delle anomalie riscontrate nell’ultimo lancio, la missione verrà posticipata.

«Abbiamo intenzione di riadattare il programma per questa missione – ha commentato Tian Yulong, segretario generale della Cnsa – insieme al lander lunare Chang’e-4 sarà la prima navetta ad atterrare nella parte più lontana della Luna».

Il debutto di Chang’e-4 era inizialmente previsto nel 2018, circa un anno dopo Chang’e-5.

I ritardi nel programma Lunga Marcia avranno effetti anche sulla costruzione della stazione spaziale cinese: il lancio di Tianhe, il modulo centrale della stazione, è stato posticipato al 2019. Tian Yulong ha affermato che, quando sarà completata verso la metà del 2020, la stazione cinese sarà aperta verso numerosi paesi interessati a collaborazioni internazionali.