Un debole campo magnetico, ma pur sempre presente e più duraturo di quanto si ritenesse. Stiamo parlando della Luna, il solo satellite terrestre e di alcune ipotesi avanzate da ricercatori del Mit e dell’Università di Rutgers, pubblicate sul numero di questa settimana di Science Advance.
Che la Luna avesse avuto in passato un campo magnetico prodotto da una dinamo lunare paragonabile a quella terrestre è ipotesi consolidata. Ma ora nuove evidenze arrivano a confermarlo e, soprattutto, ne sostengono l’esistenza di ben un miliardo di anni più lunga.
Le nuove evidenze si basano sui frammenti di roccia lunari raccolti nella missione della Nasa Apollo 15. Mostrano la presenza di un debole campo magnetico di circa 5 microtesla, assai più debole di quello terrestre, ma mille volte più grande di quello che si potrebbe registrare nello spazio interplanetario.
In passato, infatti, si erano trovate evidenze della presenza di un campo magnetico lunare datato circa 4 miliardi di anni fa, della potenza di circa 100 microtesla, ma questo sembrava dissolversi dopo un miliardo di anni, in modo repentino e difficilmente comprensibile. I nuovi studi dimostrano che invece non si dissolse del tutto, ma permase, anche se debolmente, almeno per un altro miliardo di anni, per un totale di due miliardi di anni.
Partendo dall’ipotesi che sia la presenza di metallo liquido in movimento a mettere in azione la dinamo, quanto rilevato potrebbe aiutare a comprendere i processi di creazione dei campi magnetici, in particolare di quello lunare, di come possa essere stato inizialmente molto potente e poi essere andato a indebolirsi fino a dissolversi del tutto.