Hayabusa2 sta tornando verso la Terra dopo il suo viaggio intorno Ryugu. La sonda dell’Agenzia spaziale giapponese era partita il 3 dicembre 2014, viaggiando verso l’asteroide per giungervi il 27 giugno 2018, da allora fino alla sua partenza ha raccolto importanti dati e campioni che svelano nuovi dettagli sull’asteroide.
Alcune osservazioni avevano dimostrato che la superficie di Ryugu è composta da due diversi tipi di materiale, uno più rossastro e l’altro più bluastro, la causa della variazione di colore era però sconosciuta. Durante la sua prima discesa su Ryugu, Hayabusa2 ha poi raccolto, oltre ai campioni, immagini del materiale roccioso circostante la zona dell’atterraggio che aiutano a stabilirne l’età e la storia geologica dell’asteroide.
Un nuovo studio, pubblicato su Science, condotto da Tomokatstu Morota e dai suoi colleghi, ha analizzato le immagini confrontandole con la stratigrafia dei crateri dell’asteroide per studiare la geologia e l’evoluzione della superficie. Morota e i suoi colleghi hanno concluso che le variazioni del colore superficiali sono probabilmente dovute a un rapido riscaldamento causato da un temporaneo avvicinamento dell’orbita di Ryugu al Sole.