Orbita intorno al Sole ogni 5,4 anni, ha un’ampiezza di poco più di un chilometro e fa parte della famiglia delle comete gioviane: sono questi i tratti salienti di 41P/Tuttle-Giacobini-Kresák, la piccola cometa che ha suscitato l’interesse degli studiosi per il rallentamento della sua rotazione. A cogliere la ‘frenata’ di 41P è stato un gruppo di astronomi dell’Università del Maryland che ha impiegato l’osservatorio Swift della Nasa, ora ribattezzato come ‘Neil Gehrels Swift Observatory’ per onorare la memoria del suo principal investigator recentemente scomparso.

Il rallentamento della cometa, oggetto di una presentazione al 231° meeting dell’American Astronomical Society in corso a Washington, è stato illustrato nell’articolo “A rapid decrease in the rotation rate of comet 41P/Tuttle-Giacobini-Kresák”, in pubblicazione oggi su Nature ma già disponibile online. Le osservazioni che hanno consentito agli studiosi di accorgersi della decelerazione di 41P sono state effettuate nel maggio 2017; successivamente sono state messe a confronto con i dati raccolti due mesi prima dal Discovery Channel Telescope dell’osservatorioLowell in Arizona. A maggio dello scorso anno, quindi, la cometa stava ruotando tre volte più lentamente rispetto a marzo e questo cambiamento appare come il più radicale mai osservato prima nella rotazione di questi corpi celesti.

Gli autori della ricerca ritengono che in questa decelerazione giochino un ruolo importante il formato mignon di 41P e i getti provenienti dalla sua superficie. Tali getti, che scagliano nello spazio polveri e granelli ghiacciati, si producono quando una cometa si avvicina al Sole e il calore crescente agisce sul suo ‘volto’ di ghiaccio. Il materiale scagliato forma la chioma, la cui acqua – per effetto dei raggi ultravioletti – si scinde rapidamente in atomi di idrogeno e molecole di idrossile. Lo strumento Uvot(UltraViolet Optical Telescope) di Swift è sensibile alla luce Uv emessa dall’idrossile e quindi ha potuto rilevare l’andamento dell’attività di 41P durante la sua orbita. Secondo gli astronomi, quindi, i getti emessi dalle aree attive della cometa sono all’origine della ‘frenata’ di 41P, che potrebbe aver avuto anche in passato dei cambiamenti nel moto rotatorio associabili a picchi di attività cometaria.

Il video della Nasa dedicato a 41P