Un nuovo colpo al modello standard della cosmologia dalla costellazione del Centauro. Quello che secondo un gran numero di esperti dovrebbe essere il modello che spiega il comportamento e l’evoluzione dell’Universo sembra non funzionare. O meglio, non è in grado di spiegare le osservazioni presentate da un team internazionale di ricercatori sull’ultimo numero della rivista Science. Lo studio si è concentrato sulle galassie satelliti della galassia Centaurus A. Stando al modello cosmologico standard, queste galassie dovrebbero orbitare attorno alla Centaurus A in modo caotico, ma i risultati raccolti dagli scienziati mostrano uno scenario diametralmente opposto: un disco di oggetti in moto ordinato e coerente.

Già da alcuni anni gli astronomi hanno scoperto che attorno alla Via Lattea e alla galassia di Andromeda vi sono galassie satelliti con traiettorie inaspettate: non casuali, come vorrebbe la teoria, ma in rotazione lungo dischi che circondano l’oggetto centrale. Queste strutture potevano anche essere interpretate come casi isolati, ipotesi che si era fatta strada tra i sostenitori del modello standard. Alla luce dei risultati presentati su Science, però, i due esempi a noi più vicini non appaiono poi così isolati. La distribuzione ordinata delle galassie satelliti potrebbe essere un fenomeno molto più diffuso del previsto.

La galassia Centarus A si trova a circa 13 milioni di anni luce da noi in direzione della costellazione del Centauro ed è caratterizzata da una morfologia molto particolare, con grandi lobi provenienti dal buco nero centrale e una struttura di base ellittica. Tra il 2015 e il 2017 una serie di studi hanno mostrato che le galassie satelliti di Centaurus A sono disposte su un unico piano perpendicolare alla galassia. Questo piano è orientato in maniera favorevole per noi osservatori terrestri, quindi gli scienziati hanno potuto sfruttare l’effetto Doppler per indagare il movimento di 16 delle 31 galassie satelliti a noi note. Nell’articolo, i ricercatori mostrano che 14 di queste galassie seguono uno schema di movimento simile, disponendosi in rotazione lungo un disco che circonda la galassia. Il modello standard della cosmologia, però, prevede un valore inferiore allo 0.5% di galassie con satelliti in moto coerente e su un singolo piano. Con le osservazioni raccolte per Andromeda, Via Lattea e Centaurus A il numero di sistemi che mostrano questo comportamento arriva a tre. L’ipotesi che si tratti di una coincidenza comincia a sembrare sempre meno plausibile.

«Il moto coerente delle galassie satelliti è un fenomeno che richiede nuove spiegazioni», sottolinea Oliver Müller dell’Università di Basilea, primo autore dell’articolo. Come spesso accade nella scienza, le osservazioni mettono a dura prova i modelli teorici. Il modello cosmologico standard scricchiola davanti ai dati raccolti, e i risultati rafforzano la supposizione che le satelliti si formino durante la fusione tra galassie più grandi, a partire da code mareali provenienti dai dischi dei due oggetti in collisione. L’unica certezza è che i cosmologi, osservativi e teorici, hanno ancora molto lavoro da fare.