Cina e Russia svelano i loro piani sulla Luna. In occasione della Global Space Exploration (GLEX) svoltasi a San Pietroburgo, in Russia, i rappresentanti delle agenzie spaziali russa e cinese hanno illustrato il progetto per la realizzazione di una stazione di ricerca lunare internazionale (ILRS) congiunta. Un progetto aperto a possibili collaborazioni, ma che di fatto si pone come alternativo al progetto Artemis guidato dalla NASA.

Un fattore competitivo che rende ancora più necessaria una “legislazione spaziale”, la creazione di un diritto internazionale spaziale che metta la cooperazione come elemento fondante dell’esplorazione spaziale, come sottolineato negli Artemis Accords ai quali ha recentemente aderito anche il Brasile.

Wu Yanhua, vice capo della China National Space Administration (CNSA) e Sergey Saveliev, vicedirettore generale per la cooperazione internazionale per Roscosmos, hanno illustrato le diverse fasi del progetto: una prima fase, da compiersi tra il 2021 e il 2025, prevede la raccolta di dati per individuare i siti dei possibili allunaggi. La fase di costruzione è composta di due parti: la prima tra il 2026 e il 2030 riguarderà la parte di sviluppo tecnologico, l’invio del carico necessario alla fase successiva e l’avvio delle operazioni congiunte.


Tra il 2031 e il 2035 l’obiettivo è completare l’infrastruttura in orbita e di superficie per l’energia, le comunicazioni, l’utilizzo delle risorse in situ e altre tecnologie.

La fase finale di “utilizzo” oltre il 2036 vedrebbe l’invio degli sbarchi con equipaggio.

La posizione dell’ILRS deve ancora essere decisa. Le possibili destinazioni fin qui ipotizzate sono il cratere Aristarchus, Marius Hills e il cratere Amundsen vicino al polo sud.

Saveliev e Wu hanno poi affermato che si sono svolti colloqui con l’Agenzia spaziale europea e il CNES, mentre Thailandia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno espresso interesse per il progetto, sottolineando comunque che si era ancora in una fase molto precoce.