Quali sono gli effetti di una lunga permanenza nello spazio per astronauti e piante? Due recenti studi della Nasa svelano alcuni dettagli sull’effetto che la vita a zero G ha sui diversi organismi viventi. Il primo è il celebre Twin Study, che ha come protagonisti i due gemelli Scott e Mark Kelly. Mentre Scott passava un anno sulla ISS per la One Year Mission Mark, astronauta a riposo, lo attendeva a terra. La ricerca, prima nel suo genere, aveva come obiettivo lo studio della fisiologia di due persone con lo stesso Dna.
I risultati preliminari, recentemente resi noti, hanno rivelato che il viaggio spaziale provoca un aumento della metilazione, il processo di accensione e spegnimento di alcuni geni. Lo studio che rappresenta una delle panoramiche più complete della biologia umana, permetterà di comprendere i rischi molecolari delle lunghe permanenze nello spazio nonché le soluzioni per proteggere gli astronauti da questi cambiamenti genetici. Novità anche sul fronte della ricerca di colture adatte alla vita nello spazio, con il prototipo dell’esperimento Spectrum.
In questo esperimento, i semi delle piante verranno posizionati su un gel agarico in una piastra Petri posta nell’unità Spectrum. I semi germinano, si sviluppano e vengono esposti a diverse combinazioni di luce rossa, verde, blu, bianca o infrarossa per indagare i vari aspetti diversi della loro crescita e fisiologia. La ricerca sarà fondamentale perchè abbina lo studio sui geni a quello sui fattori ambientali come l’illuminazione e la microgravità che determinano quali tipi di piante sono più adatte alla vita nello spazio.