Il mantello lunare sul lato nascosto della Luna potrebbe essere più freddo di quello sul lato a noi visibile. Lo suggerisce una nuova ricerca, pubblicata su Nature Geoscience, che ha analizzato frammenti di roccia dal campione prelevato da Chang’e 6 nel 2024. La sonda robotica cinese è stata la prima, e finora l’unica, missione a consegnare alla Terra campioni rocciosi dal lato nascosto della Luna.
Le nuove analisi hanno confermato la datazione del campione di Chang’e 6, la cui età era stata stimata da studi precedenti di circa 2,8 miliardi di anni. Analizzando la composizione chimica del campione, la ricerca ha scoperto, inoltre, che queste rocce lunari si sarebbero formate dalla lava nelle profondità dell’interno della Luna a una temperatura di circa 1.100 C°, ovvero circa 100 C° in meno delle condizioni in cui si sono formate le rocce prelevate dal lato visibile della Luna dalle missioni Apollo e Chang’e 5.
Questa è quindi la prima prova a supporto dell’ipotesi di una differenza di temperatura tra il mantello lunare del lato visibile, più caldo, e quello del lato nascosto, più freddo.
Sebbene dallo studio non sia rilevata la temperatura attuale del mantello lunare, sul lato nascosto come su quello visibile, secondo i ricercatori qualsiasi squilibrio di temperatura tra le due facce lunari nel passato probabilmente persisterà per molto tempo, essendo quindi ancora oggi presente.
«Questi risultati ci portano un passo avanti verso la comprensione delle due facce della luna. Ci mostrano che le differenze tra il lato vicino e quello lontano non riguardano solo la superficie, ma vanno anche in profondità all’interno», afferma Xuelin Zhu, dell’Università di Pechino e coautore dello studio.
Secondo gli autori, il mantello lunare sul lato nascosto potrebbe essere stato più freddo perché conteneva meno elementi come uranio, torio e potassio, in grado di produrre calore a causa del loro decadimento radioattivo. Una minore presenza che potrebbe essere la conseguenza dell’impatto di un grande corpo roccioso contro la Luna che, scombussolando l’interno del nostro satellite, avrebbe spinto verso il lato a noi visibile i materiali più densi che contengono maggiormente questi elementi radioattivi.
Teorie alternative sostengono che la Luna potrebbe essere entrata in collisione con una seconda luna più piccola all’inizio della sua storia, dunque i campioni prelevati sul lato a noi visibile e quelli dal lato nascosto sarebbero provenienti da due piccole lune termicamente diverse. Un’altra ipotesi è quella che la faccia lunare a noi visibile potrebbe essere più calda a causa dell’attrazione gravitazionale terrestre.
Immagine in evidenza: le due facce della Luna: a sinistra il lato a noi visibile, a destra quello nascosto. Crediti: Crediti: Nasa/Lro/Jatan Mehta