Lo scorso 22 marzo la Parker Solar Probe della Nasa, la prima sonda spaziale ad aver “toccato” il Sole nel 2021, ha eguagliato il proprio record, avvicinandosi fino a 6,1 milioni di chilometri dalla superficie della nostra stella, viaggiando alla straordinaria velocità di 692.000 chilometri all’ora.
Durante questo passaggio, la sonda solare Parker ha operato nuovamente in autonomia, con i suoi quattro strumenti scientifici programmati per raccogliere dati sul vento solare dall’interno della corona solare, lo strato più esterno dell’atmosfera del Sole. Martedì 25 marzo, la sonda ha inviato a Terra un segnale di conferma, indicando che era in buone condizioni e che tutti i sistemi funzionavano normalmente. «Il sorvolo, il secondo a questa distanza e velocità, permette alla sonda di effettuare misurazioni scientifiche senza precedenti del vento solare e delle attività correlate», si legge nel comunicato emesso dall’Agenzia Spaziale statunitense.
Gli scienziati sperano che i dati raccolti così vicino al Sole dalla sonda Parker li aiutino a prevedere meglio il meteo spaziale e a risolvere misteri di lunga data sulla nostra stella, come il motivo per cui la sua corona è centinaia di volte più calda della sua superficie mentre si estende nello spazio. I risultati da record della Parker Solar Probe evidenziano l’efficacia del suo scudo termico, che la protegge dall’intenso calore del Sole, permettendo ai suoi componenti elettronici e strumenti di operare a temperature ambiente anche quando la sonda è orientata direttamente verso le temperature estreme della nostra stella, per raccogliere materiale solare.
«Le ricerche pionieristiche di questa missione stanno riscrivendo i libri di testo sulla scienza solare, esplorando un luogo in cui nessun oggetto costruito dall’uomo è mai stato», ha dichiarato Janet Petro, amministratrice ad interim della Nasa, in occasione della cerimonia di premiazione del Robert J. Collier Trophy, assegnato annualmente dalla National Aeronautic Association. Nel 2024 il trofeo è stato assegnato al team della Parker Solar Probe, composto da ingegneri e scienziati della Nasa, del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory nel Maryland e di altre 40 organizzazioni partner statunitensi, insigniti del prestigioso riconoscimento per l’eccellenza nella progettazione del sistema di protezione termica della sonda.
«Questo straordinario team ha dato vita a una missione scientifica spaziale incredibilmente difficile che era stata studiata e ritenuta impossibile per oltre 60 anni – ha affermato Ralph Semmel, direttore del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory – Ci sono riusciti risolvendo numerose sfide tecnologiche di lunga data e facendo progredire in modo significativo le capacità di volo spaziale della nostra nazione».
La sonda solare Parker, lanciata nel 2018, effettuerà un altro sorvolo a circa la stessa velocità e distanza dal Sole il prossimo 19 giugno. La sonda prende il nome dal pioniere astrofisico Eugene Parker, che per primo ipotizzò l’esistenza del vento solare nel 1958.
Foto: La sonda Parker della Nasa ha completato con successo il suo secondo sorvolo scientifico del Sole.
Crediti: Steve Gribben/Nasa/Johns Hopkins Apl