Ha iniziato il suo ‘giro’ nello spazio il 19 gennaio 2006 e il suo cammino ancora prosegue nelle regioni estreme del Sistema Solare: la viaggiatrice instancabile è New Horizons, la sonda della Nasa che nella notte tra il 14 e il 15 luglio 2015 ha effettuato uno storico sorvolo di Plutone, raccogliendo una vasta messe di dati che hanno rivelato numerosi dettagli inediti del pianeta nano.
Dopo questo brillante traguardo, la sonda ha proseguito il suo viaggio nella Fascia di Kuiper e ha puntato il suo ‘sguardo’ elettronico su Arrokoth, uno dei piccoli corpi celesti che popolano questa remota area dello spazio; il fly-by di Arrokoth, effettuato il 1° gennaio 2019, ha segnato un record per New Horizons dato che si è trattato dell’oggetto più lontano mai osservato da un manufatto umano.
Nonostante questo straordinario palmarès, ora il futuro della sonda appare venato da qualche incertezza. La sua attuale missione nella Fascia di Kuiper dovrebbe terminare nel 2024 e a questo punto gli scienziati della Nasa stanno discutendo se New Horizons proseguirà la sua attività nell’ambito dell’esplorazione planetaria o se dovrà essere destinata ad un altro obiettivo scientifico.
I futuri compiti della sonda sono stati uno dei temi caldi nell’ultimo incontro dell’Opag (Outer Planets Assessment Group), un comitato istituito dalla Nasa nel 2004 per individuare gli obiettivi scientifici da perseguire in via prioritaria nell’esplorazione del Sistema Solare esterno. In particolare, il principal investigator della missione, l’astronomo Alan Stern, ha manifestato perplessità sulla decisione della Nasa di approvare solo due anni di estensione della seconda missione di New Horizons rispetto ai tre che erano stati proposti.
La Nasa ha assunto questa posizione in base a una revisione dei piani, dato che viene ritenuto altamente improbabile il sorvolo di un altro oggetto della Fascia di Kuiper dopo Arrokoth. Di conseguenza, l’ente spaziale americano avrebbe deciso di puntare sull’utilizzo di New Horizons per attività scientifiche nei campi dell’astrofisica e dell’eliofisica che avrebbero ritorni maggiori rispetto all’esplorazione planetaria in senso stretto. In ogni caso, la Nasa non sta pensando di mandare in ‘pensione’ la sonda.
Mentre gli scienziati sono intenti in questo brainstorming, New Horizons prosegue tranquillamente il suo viaggio spostandosi a una velocità di oltre 57mila chilometri orari: a questo ritmo, si prevede che potrà oltrepassare la vastità della Fascia di Kuiper dopo il 2028.
In alto: Plutone fotografato da New Horizons a una distanza di 450mila chilometri (Crediti: Nasa/Jhuapl/SwRI)