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Il telescopio spaziale Nasa-Esa Hubble ha fotografato nuovamente uno dei sistemi binari più turbolenti e suggestivi della nostra galassia: ‘R Aquarii‘.
Si tratta di una spettacolare ‘binaria simbiotica‘  che si trova a circa 700 anni luce da noi, nella costellazione dell’Acquario, formata da una gigante rossa e una nana bianca avvolte da una nube di gas (nebulosa dinamica) catalogata con il nome di ‘Cederblad 211’.
Nelle binarie simbiotiche la coppia di stelle mostra un’importante interazione: la nana bianca accresce continuamente materiale strappato alla compagna più grande, che nel caso di R Aquarii è una gigante rossa variabile di tipo ‘Mira‘.
Le ‘Mira’ sono stelle giunte quasi al termine dell’evoluzione e quindi prossime alla trasformazione in nana bianca. La loro luminosità è variabile, ciclica e pulsante; nel caso di R Aquarii parliamo di un corpo con una massa stimata di 1-1,5 masse solari, quattrocento volte più grande del Sole e, quando si trova nelle fasi più attive, cinquemila volte più luminoso.

La nana bianca è più piccola (tra 0,6 e 1 masse solari), ma molto più densa e calda. Ruota attorno alla gigante rossa con un periodo orbitale di 44 anni, durante i quali le ‘risucchia’ enormi quantità d’idrogeno gassoso, accumulandolo sulla sua superficie finché la quantità non è sufficiente a dar vita a un’esplosione termonucleare, provocata dalla fusione spontanea. Si tratta di un evento altamente energetico chiamato ‘Nova‘, in cui il gas incandescente e altri elementi fuoriescono dal nucleo e vengono proiettati nello spazio circostante alla velocità di un milione e mezzo di chilometri l’ora. Gli imponenti flussi di gas vengono veicolati dai campi magnetici verso due enormi getti, emessi in direzioni opposte. Questi getti di plasma vengono pian piano distorti dalle interazioni gravitazionali fino ad assumere una specie di forma a spirale. Non solo, la radiazione emessa dalle due stelle li ‘accende’ insieme ai gas della nebulosa dinamica, facendoli brillare in luce visibile.
Il risultato si mostra come uno spettacolo cosmico di rara bellezza.

Le esplosioni della nana bianca sono cicliche. L’idrogeno sottratto alla gigante rossa si consuma quando avviene la reazione termonucleare, poi il processo di accumulo ricomincia. Nelle analisi delle immagini di Hubble, che ha fotografato R Aquarii più volte, gli scienziati hanno infatti trovato i resti di alcune esplosioni passate nello spazio interstellare circostante.
Quelli sparati nello Spazio durante gli eventi ‘Nova’ non sono solo gas, ma anche elementi pesanti come ossigeno, carbonio, idrogeno, mattoni fondamentali per la nascita della vita come la conosciamo. La potenza delle eruzioni di R Aquarii è impressionante, si sono trovate tracce di materia scagliata nello Spazio anche a 400 miliardi di chilometri di distanza, che corrispondono a 24 sistemi solari messi in fila.

R Aquarii è la binaria simbiotica più vicina a noi e per questo viene profondamente studiata sotto vari aspetti. Si pensa che le prime osservazioni risalgano addirittura al 1073 e siano quelle fatte dagli astronomi coreani, che molto probabilmente notarono un’improvvisa luminosità in direzione della costellazione dell’Acquario, generata da una delle esplosioni cicliche della nana bianca, segnandola nei loro almanacchi.
Al momento, le migliori immagini di questo sistema binario sono quelle riprese con Hubble, che ha puntato R Aquarii per la prima volta nel 1990.
L’Esa ha appena diffuso una sequenza video che mostra alcune di queste variopinte fotografie, prodotte dal telescopio spaziale tra il 2014 e il 2023, nelle quali si può facilmente vedere com’è stata l’evoluzione del sistema binario anche nel breve lasso di tempo di una decade.

Foto: Il sistema binario R Aquarii nell’ultima foto del telescopio spaziale Hubble
Crediti: Nasa, Esa, Matthias Stute , Margarita Karovska , Davide De Martin (Esa/Hubble), Mahdi Zamani (Esa/Hubble)