EVOLUZIONE STELLARE/Il percorso evolutivo della stella simbiotica e del materiale che ha emesso sotto controllo per 20 anni. I risultati delle osservazioni pubblicati su Astronomy & Astrophysics

Valeria Guarnieri8 giugno 2018

Si trova nella costellazione dell’Acquario, in termini astronomici è piuttosto vicina alla Terra (solo 600 anni luce di distanza) e presenta due ‘anime’: sono questi i tratti salienti di R Aquarii, un oggetto celeste classificato come stella simbiotica e costituito da due astri, una fredda gigante rossa e una densa nana bianca. Le interazioni del ‘duetto cosmico’, nel corso dei millenni, hanno originato la nebulosa che lo circonda. R Aquarii è stata spesso oggetto di indagini per i fenomeni che caratterizzano il rapporto tra le due stelle ed è tornata recentemente alla ribalta per uno studio relativo all’evoluzione della nebulosa che avvolge la coppia. L’analisi è stata condotta da un gruppo internazionale di astronomi, coordinato dallo Iac (Istituto di Astrofisica delle Canarie) ed è stata illustrata nell’articolo “New insights into the outflows from R Aquarii”, pubblicato su Astronomy & Astrophysics.

La stella simbiotica è considerata dai ricercatori un’ottima ‘palestra’ per analizzare gli effetti dell’influenza gravitazionale che si crea tra due stelle vicine. Gli autori della ricerca hanno utilizzato gli ultimi 20 anni di dati di vari telescopi, tra cui quello dell’Osservatorio di Roque de los Muchachos nell’isola di La Palma (Canarie). Nelle ultime fasi della loro evoluzione, le giganti rosse, come quella che fa parte del sistema di R Aquarii, assumono dimensioni ancora più grandi e, a causa di una riduzione della gravità di superficie, finiscono per perdere gran parte del loro materiale; questo processo può essere influenzato anche dalla forza gravitazionaledi una stella vicina. Nel caso di R Aquarii, la materia perduta da una delle due stelle ha dato luogo a nuove strutture, come appunto la nebulosa che circonda la coppia di astri e i getti che da essa si dipartono.

Data la relativa vicinanza, i getti di R Aquarii sono stati particolarmente monitorati in quanto mostrano un comportamento piuttosto complesso, a differenza della nebulosa che si espande in maniera regolare. Le osservazioni, infatti, evidenziano che i getti sono costituiti da numerosi nodi di materiale che, a prima vista, non sembrano fluire in maniera lineare dal centro del sistema. Analizzando ulteriormente i dati, il team della ricerca ha notato che i getti si muovono apparentemente a caso, si uniscono, si separano e non sono sempre visibili: queste peculiarità, secondo gli astronomi, sono indicative del fatto che l’evoluzione e la curvatura dei gettivengono influenzate da fattori esterni, che ne condizionano anche i cambiamenti nella luminosità. Il gruppo di lavoro ha in programma di continuare a monitorare R Aquarii e il suo ambiente circostante per cercare di migliorare la conoscenza dei processi che regolano la formazione dei getti.