Hanno smesso temporaneamente i panni da esploratori spaziali per indossare quelli di musicisti, dando vita ad un inedito quartetto: i concertisti in questione sono l’osservatorio a raggi X Chandra della Nasa, il telescopio Nasa-Esa-Csa Webb, il telescopio Nasa-Esa Hubble e il telescopio nell’infrarosso Spitzer, anche esso ‘targato’ Nasa e a riposo dal gennaio 2020.
I loro dati, utilizzati in sinergia, hanno dato vita ad alcune suggestive immagini di oggetti celesti per le quali la Nasa ha creato una musica di accompagnamento. La sonificazione, una metodologia utilizzata di frequente da molti team di ricercatori per presentare temi scientifici in maniera accattivante, è stata realizzata nell’ambito di un progetto coordinato dal Cxc (Chandra X-ray Center) e dal Nasa Universe of Learning; quest’ultimo è un programma didattico dedicato alla divulgazione delle discipline Stem presso i giovani e il grande pubblico.
Il gruppo di lavoro – che ha visto la collaborazione tra scienziati, musicisti e artisti visuali – è partito dal presupposto che i vari telescopi/osservatori colgono differenti tipi di luce e ognuno di essi contribuisce con i suoi dati a creare uno scenario completo dell’oggetto celeste osservato. Un processo molto simile alla creazione di un’armonia prodotta da diversi tipi di note.
Le sonificazioni realizzate in questa tornata sono tre e riguardano il sistema binario R Aquarii, il gruppo di galassie noto come ‘Quintetto di Stephan’ e la galassia M104.
R Aquarii, che si trova a circa 650 anni luce dalla Terra, è un sistema composto da una nana bianca e una gigante rossa che si orbitano a vicenda. L’immagine che lo ritrae è stata realizzata con i dati di Hubble (in rosso e in blu) e con quelli di Chandra che evidenziano le esplosioni prodotte dalla coppia stellare. La musica di accompagnamento cambia in proporzione alla luminosità delle sorgenti osservate da Hubble nel visibile e da Chandra nei raggi X.
Il Quintetto di Stephan, che deve il nome al suo scopritore (l’astronomo francese Édouard Stephan), si trova a circa 270 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione di Pegaso ed è costituito dalle galassie Ngc 7317, Ngc 7318a, Ngc 7318b, Ngc 7319 e Ngc 7320. Il gruppo è tenuto in grande considerazione dagli studiosi perché costituisce un ‘laboratorio’ incontaminato per analizzare le collisioni galattiche e il loro impatto sull’ambiente circostante. L’immagine contiene i dati nell’infrarosso del Webb (in rosso, arnacione, giallo, verde e blu), quelli nei raggi X di Chandra (in blu chiaro) e quelli di Spitzer (in rosso, verde e blu). I suoni presentano un’alternanza di note basse e alte, a seconda della luminosità.
M104, che è situata a circa 28 milioni di anni luce dalla Terra, è una delle galassie più vaste nel cluster della Vergine. Vista dal nostro pianeta, M104 si presenta in posizione di taglio e lascia intravedere il suo nucleo luminoso. L’immagine è il frutto della sinergia tra Spitzer, Hubble e Chandra. Nello specifico, Spitzer ha ‘visto’ un anello di polvere che circonda la galassia e un disco di stelle che vi si nascondeva; da parte sua, Chandra ha evidenziato la presenza di gas caldo e di sorgenti puntiformi ascrivibili a oggetti situati all’interno di M104 e a quasar sullo sfondo. La sonificazione ha messo in rilievo ogni tipo di luce, conferendo a ciascuno un’armonia differente (ad esempio, ai dati di Hubble è associato un suono simile a quello delle campane).
In alto: il sistema binario R Aquarii (Crediti: raggi X, Nasa/Cxc/Sao/R. Montez et al.; ottico, dati: Nasa/Esa/SsScI, – processamento, Judy Schmidt; processamento raggi X/ottico, Cxc).