La Nasa ha scritto la parola ‘fine’ sulla missione Viper (Volatiles Investigating Polar Exploration Rover), rover ideato per esplorare il polo sud della Luna alla ricerca di ghiaccio. I motivi che hanno portato l’ente spaziale americano a bloccare il progetto, con il veicolo già completo, sono essenzialmente economici e organizzativi: Viper ha subito un incremento dei costi e diversi rinvii della data di lancio, che rischiavano di far lievitare ulteriormente le spese.
Il lancio del rover, infatti, era stato previsto alla fine del 2023; poi, era stato slittato alla fine del 2024 per condurre ulteriori test sul lander Griffin dell’azienda Astrobotic che avrebbe dovuto portare il veicolo sulla superficie lunare. Successivamente, il progetto ha subito ulteriori ritardi – soprattutto nella fornitura di componenti-chiave – che avevano fatto slittare ulteriormente il lancio a settembre 2025.
La Nasa, dopo un’approfondita revisione interna, ha ritenuto quindi che la prosecuzione di Viper sarebbe stata troppo onerosa e avrebbe causato problemi alle altre missioni di Clps (Commercial Lunar Payload Services), programma riguardante il trasporto privato di lander robotici e rover sulla Luna. L’ente spaziale americano, comunque, ha in cantiere altre missioni per la ricerca di ghiaccio e di altre risorse utili sul nostro satellite.
A questo punto, la Nasa ha deciso di smantellare i componenti e gli strumenti di Viper per riutilizzarli in altre missioni, prendendo anche in considerazione eventuali richieste di industrie e partner internazionali prima dello smontaggio. La procedura si dovrebbe concludere entro la primavera 2025.
Per quanto riguarda il lander Griffin, la Astrobotic continuerà il suo programma e il lancio è previsto non prima dell’autunno 2025. L’allunaggio senza il rover – ma con un carico che lo simula – sarà comunque un utile test per verificare la funzionalità del lander e dei suoi motori.
In alto: Viper nella camera pulita del Johnson Space Center (Crediti: Nasa)